Travolto e ucciso in autostrada: vi racconto chi era Alex Tursi e il suo amore per Rieti e il Cicolano | LA LETTERA

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un amico di Alex Tursi, travolto e ucciso in autostrada (leggi).

“Alex nasce a Roma e trascorre, già dalla prima giovinezza, tutto il tempo non impegnato dalla scuola in una piccola frazione del comune di Fiamignano. L’amore per la montagna e per i suoi luoghi d’origine lo porteranno, appena diplomato, a trasferirsi nella casa del nonno già negli anni novanta. Nel 2007 si iscrive alla facoltà di scienze infermieristiche di Rieti e si distingue per professionalità e diligenza, a tal punto da ricevere, nonostante sia solo uno dei tanti tirocinanti, un encomio solenne da parte dell’ospedale De Lellis per meriti professionali. Dopo soltanto due anni si trova costretto ad abbandonare Rieti e quindi gli studi infermieristici per rientrare nella capitale ed assistere la madre, che perderà giovanissima per un male incurabile” si legge nella lettera.

“E così, venderà la sua casa materna di Roma per potersi definitivamente trasferire a Rieti in una casa propria, acquistata nel quartiere Micioccoli. A partire da quel momento Alex trascorrerà degli anni complicati, decidendo nel 2018 di riprendere in mano la sua vocazione incompiuta e qualificarsi come operatore sanitario, iniziando la sua attività sempre nel capoluogo reatino. In cerca di maggiori certezze economiche e contrattuali, deciderà di ricominciare tutto da capo e stabilirsi di nuovo a Roma, il resto sul suo conto è stato già scritto. Quello che non è stato scritto è che Alex amava profondamente Rieti, il suo centro storico e soprattutto il Terminillo, che visitava più volte al mese ed in tutte le stagioni, amava Fiamignano ed il lago del Salto e tutta la provincia di Rieti che conosceva palmo a palmo” continua.
“Alex era un idealista, un puro, amava la vita nonostante la vita non gli avesse mai un sorriso, neanche per un momento. Alex aveva un cuore nobile, retto, di grande senso civico e di levatura morale sconosciuta alla maggior parte di noi. Alex era un generoso, conosceva il la grandezza del donarsi agli altri, facendo del dono la sua grandezza. Alex non è un eroe, Alex ha lasciato questa terra nello stesso modo in cui l’ha vissuta. Mancherà a tanti” conclude le lettera.
Foto: Facebook ©
Print Friendly, PDF & Email