(di Christian Diociaiuti) Chiede una casa popolare per sé, perché in una situazione economica e personale difficile. Sono stati momenti di tensione, questa mattina, in centro: sotto al Comune una donna si è incatenata per protesta, chiedendo ascolto dall’Amministrazione e dall’Ater, chiedendo in particolare la presenza del numero uno dell’azienda territoriale per l’edilizia residenziale pubblica, Giancarlo Cricchi. Un atto dal fortissimo valore simbolico, con la reatina che si è legata a un paletto sotto ai portici del Municipio: catena intorno a vita e polsi. A preoccupare, però, la presenza di una busta con una tanica piena di liquido, presumibilmente infiammabile, ad avvalorare le parole della donna: “Mi do fuoco”.
La situazione si è fatta preoccupante intorno alle 8.30, quando la donna è stata notata dai passanti e dai dipendenti del comune. Urla e tensione, la minaccia di darsi fuoco e l’immediato arrivo dei soccorsi per scongiurare il peggio: Vigili del Fuoco, Carabinieri, Polizia Locale e personale sanitario hanno raggiunto i portici, avviando una trattativa con la donna – già nota ai Servizi Sociali e ad Ater – che non è durata molto e che ha avuto il suo apice nell’intervento del sindaco Daniele Sinibaldi e dell’assessore Giovanna Palomba. La donna, a quel punto, si è slegata ed è stata accolta in Comune per parlare della situazione.
“La signora dispone al momento ha un alloggio – spiega a RietiLife l’assessore Giovanna Palomba – e questo ci permette di poter agire e di fare valutazioni con un margine di maggiore serenità. Sta monitorando il caso l’assessorato con il Servizio Sociale. Ci siamo incontrati con lei, Ater, Comune. Abbiamo fatto il quadro della vicenda. L’emergenza abitativa è una questione seria e complessa anche nella nostra città”.
Foto: Gianluca VANNICELLI ©