Riceviamo e pubblichiamo gli auguri di Natale del nuovo vescovo di Rieti, Don Vito Piccinonna, inviati a Domenico Pompili.
Carissimo don Domenico,
desidero far giungere a te i miei più cari e fraterni auguri per questo S. Natale, colmi di gioia e speranza. Auguri anche alla Chiesa che è in Verona! Mi permetto di chiederti di estendere alla Chiesa di Rieti gli auguri più belli. Esattamente tra un mese sarò consacrato Vescovo e mi preparo con tutto me stesso a servirla e ad amarla nel Signore Gesù.
Ti chiedo di portare il mio augurio e il mio abbraccio ai fratelli presbiteri con i diaconi, alle comunità parrocchiali, alle comunità religiose, al personale di Curia, a tutti i fratelli e le sorelle che compongono questo popolo santo di Dio. Auguri fraterni giungano anche al Vescovo emerito Delio Lucarelli, al Vescovo Luigi Moretti, al card. padre Raniero Cantalamessa.
Il contesto che ci ritroviamo a vivere in questo anno segnato particolarmente dalla guerra ci rattrista tutti, sembra accorciare la speranza e mettere a dura prova quella pace che abbiamo invocato durante tutto il tempo di Avvento, inneggiando al Veniente come Re di giustizia e di pace.
Eppure, proprio dentro questo contesto la Parola, come luce che brilla anche nelle notti, interroga le nostre coscienze di cristiani spesso assopite e distratte e ci fa ritornare alla Sorgente stessa del nostro essere e del nostro agire, Gesù Cristo che della piccolezza, da Betlemme al Calvario, ne ha fatto il tratto distintivo di un Amore che sa creativamente venire incontro sempre e nonostante tutto.
Ai più piccoli e ai poveri chiedo di pregare molto per la Pace, unendoci al desiderio di Papa Francesco. E perché la nostra preghiera sia gradita, seguiamo anche noi i più piccoli e i più poveri e facciamoci pure noi così, perché non smettiamo di vedere il Regno di Dio all’opera e più che attardarci sui sentieri già battuti possiamo esercitarci nell’intravedere le gemme nuove, piene di speranza, che Dio fa sorgere anche in mezzo ai nostri deserti e ai nostri inverni.
Nonostante tutto non facciamoci rubare la Speranza!
Abbiamo bisogno di tanta fiducia, di una fiducia che abbia sempre più tratti comunitari, che non dimentichi e lasci fuori nessuno, che sappia anche fermarsi e chinarsi dinanzi alle ferite di tanti perché la vita riparta, e la speranza nuova ceda il passo ai nostri schemi ormai usurati. Giunga un augurio sincero a quanti sono chiamati a servire i Comuni presenti nella Diocesi di Rieti, alle loro Amministrazioni, a tutti i cittadini, a ciascuna famiglia.
Un saluto particolare agli ammalati, ai più poveri e a quanti se ne prendono cura. Grazie per la vostra testimonianza, perché ci aiutate anche a relativizzare le nostre priorità, le nostre corse, a rivedere le scelte, a saper gioire di quanto si ha e a condividerlo con quanti hanno meno: siamo l’unica famiglia e a nessuno è lecito lasciare indietro un proprio fratello.
Contempliamo insieme il Bambino adagiato nella mangiatoia, quella mangiatoia che è “simbolo della povertà di tutti i tempi. Vertice, insieme alla croce, della carriera rovesciata di Dio, che non trova posto quaggiù” (d. Tonino Bello).
Che il canto degli Angeli, che dirompeva nella notte del Natale (cfr. Lc 2, 14), ci intenerisca il cuore e ci spinga ad essere per davvero, lì dove viviamo, artigiani di pace e di fraternità, senza sosta.
Vi chiedo ancora il dono della preghiera in attesa del 21 gennaio. Io preparo il cuore perché lo Spirito Santo fecondi la mia vita e la faccia sempre più simile a quella di Gesù, Servo per amore, Sacerdote dell’umanità intera, Pastore Bello delle nostre vite per servirvi con tutto l’amore di cui Dio mi renderà capace.
In Lui vi voglio bene e vi benedico.
Foto: RietiLife ©