Riceviamo e pubblichiamo una nota Asl che replica all’articolo di RietiLife di una donna incinta, pubblicato domenica (leggi qui). La precisazione è firmata dal Dottor Cosimo Oliva, Direttore UOC Ostetricia e Ginecologia del Presidio Ospedaliero Rieti.
In merito all’articolo dal titolo “Io, incinta di sette mesi costretta ad andare a visita a Terni perché a Rieti non possono gestire il mio caso” si precisa quanto segue:
Dopo aver effettuato le opportune verifiche sul caso segnalato si precisa che la paziente è stata trattata presso il Pronto Soccorso e successivamente presso il reparto di Ostetricia e Ginecologia del Presidio ospedaliero di Rieti con tempestività, come del resto si evince della sua cartella clinica.
Entrata in Pronto Soccorso alle ore 22.33 è stata immediatamente sottoposta, come da protocollo a tampone Covid-19 (si tratta di un tampone antigenico di II-III generazione – differente da quello di I generazione di utilizzo presso le Farmacie – richiede tempi tecnici non modificabili – tempo minimo di macchina pari a circa 25 m’).
Dopo aver escluso situazioni di emergenza e la positività Covid, la paziente è stata valutata in consulenza presso il reparto di Ostetricia e Ginecologia. Durante la consulenza ostetrica la paziente è stata sottoposta a tutti gli esami diagnostici e visite specialistiche del caso: valutazione anamnestica, valutazione clinica, valutazione strumentale (ecografia ostetrica e cardiotocografia).
L’Unità Operativa Complessa di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale de Lellis di Rieti è un Punto Nascita di I Livello. In base agli standard operativi, tecnologici e di sicurezza stabiliti dalla Legge, presso un Punto nascita di I Livello si assistono “gravidanze e parti, in età? gestazionale superiori a 34 settimane in situazioni che non richiedono presuntivamente interventi di livello tecnologico ed assistenziale elevato tipiche del II livello, per la madre e per il feto (si precisa che la paziente risultava invece alla 30esima settimana di gravidanza).
Al termine della consulenza la paziente ha ricevuto dagli specialisti tutte le informazioni richieste in merito alle sue condizioni cliniche, è stata informata sul livello di assistenza previsto per Legge presso il Punto nascita di Rieti, della possibilità di ricovero presso il reparto di Ostetricia e Ginecologia del de Lellis per monitoraggio del rischio travaglio prematuro e dell’eventuale successivo trasferimento, solo in assenza di condizioni di urgenza/emergenza subentranti, presso il Punto Nascita di II Livello di riferimento regionale (visto che la paziente, è bene ricordarlo, era alla 30esima settimana di gravidanza) che nel caso specifico è rappresentato dal Policlinico Gemelli.
La scelta di richiedere assistenza presso il punto nascita di II Livello dell’Ospedale di Terni è stata una scelta autonoma e personale della paziente, non consigliata né tanto meno indotta come affermato nella segnalazione dal personale medico, che si è solo limitato a fornire informazioni sul citato Punto nascita.
Gli specialisti dell’Unità Operativa Complessa di Ostetricia e Ginecologia esprimono la massima disponibilità ad accogliere segnalazioni e a fornire informazioni sul servizio offerto al fine di rendere sempre più costruttiva ed incisiva l’attività svolta al servizio dei cittadini.
Foto: RietiLife ©