Dopo la presentazione del documento Fermare la guerra, svoltasi a Rieti con la presenza di Gianni Alemanno e del sen. William de Vecchis, si è costituito a Rieti nella giornata di ieri il Comitato locale dell’associazione. Portavoce è stato nominato Mirko Mancini, commerciante di Leonessa, molto attivo in questi mesi nell’attività di contro-informazione sul conflitto Russo Ucraino.
“Dopo l’assemblea nazionale del 26 novembre – ha dichiarato il neo presidente – che ha visto prendere forma organizzativa il comitato fermare la guerra, e che vede Chicco Costini nel direttivo nazionale per la nostra provincia, abbiamo deciso di strutturarci anche a livello locale. Il perdurare del conflitto sta mettendo in ginocchio l’economia della nostra Patria, oltre ad aver annichilito l’intero continente europeo. Dietro le giustificazioni di facciata, gli U.S.A. attraverso la NATO, stanno devastando l’economia europea, utilizzando gli ucraini come carne da macello. Mai come oggi sarebbe necessaria una forte azione diplomatica da parte delle nazioni del vecchio continente, per spingere a mettere fine ad un conflitto, che da loco-regionale, si sta trasformando in guerra mondiale, dagli esiti sempre più incerti. Ed invece l’Europa, Italia in testa, sembrano voler andare a sbattere contro un muro in nome degli interessi oltreoceano. Persi i rifornimenti di gas russo, siamo stati costretti ad acquistare gas liquido, più caro e più inquinante, dal Qatar, longa manus delle multinazionali energetiche USA, con il paradosso di condurre una guerra in nome dei diritti civili, alleandoci a nostra volta con una Nazione che da sempre si caratterizza per i suoi rapporti oscuri con l’estremismo islamico, e con la repressione delle libertà civili al suo interno. Certo la scoperta delle tangenti al parlamento europeo per i mondiali di calcio, pagate dall’emirato arabo, apre ad ipotesi inquietanti, infatti se si sono pagati centinaia di migliaia di euro per scegliere dove svolgere i mondiali di calcio, manifestazione che porta introiti, ma non certo paragonabili con l’esportazione del gas, quanto può valere il condizionamento della dirigenza europea per spingere ad un’emarginazione della Russia dal mercato energetico? Per questo sentiamo la necessità di scendere in campo con determinazione per chiedere che i governi europei, e soprattutto italiano tornino a fare gli interessi dei propri popoli e non degli speculatori e degli Stati Uniti, e si facciano protagonisti di una forte spinta che porti alla pace, mettendo fine ad un conflitto che rischia di insanguinare l’Europa per anni. Il comitato è aperto a tutti coloro che vorranno combattere questa battaglia con noi”.
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