“Ciao, siamo Jeremy ed Andrew, i figli di Renè Felton Besozzi. Nostra madre è stata colpita da un Ictus Ischemico il 23 ottobre mentre si trovava negli Stati Uniti” inizia così la lettera-appello pubblicata su gofundme per la raccolta fondi per Renè (QUI).
“Mio fratello Andrew – spiegano nel post – è stato il primo ad apprendere l’accaduto, ha ricevuto una chiamata alle 2 di notte, ora italiana, in cui un’amica, nonché ospitante di nostra madre, l’ha informato che mamma era in coma farmacologico. Si sono susseguite ore di paura e incertezza, spaventati dall’idea di poterla perdere per sempre, ma fortunatamente, grazie alla sua resilienza, dopo meno di 24 ore siamo stati messi al corrente del suo risveglio; Andrew ha preso il primo volo disponibile per raggiungerla e starle vicino, io, con mio grande dispiacere, sono dovuto rimanere in Italia per ragioni economiche, ma con la testa e il cuore ero in quella camera d’ospedale a LA con loro. I primi giorni sono stati indubbiamente duri ed eravamo tutti tormentati dalla costante paura che l’ictus potesse lasciarle segni permanenti e che mamma non sarebbe più tornata ad essere la persona solare, energica e piena di vita che tutti conosciamo. Quando, il quarto giorno, in videochiamata, sono riuscito a rivederla e sentirle pronunciare la prima parola, ho percepito per la prima volta uno spiraglio di luce e speranza“.
“Siamo stati successivamente informati che l’ictus ha colpito la parte sinistra del cervello, con conseguente paralisi di tutta la parte destra del corpo e completa perdita di padronanza della sua lingua madre, l’inglese. Merito della sua enorme forza di volontà e del suo spirito combattivo, e supportata dalla vicinanza di tutti i suoi cari, nostra madre ha iniziato un recupero costante e progressivo che l’ha portata in meno di una settimana a riacquisire completa capacità di comprensione e comunicazione (in italiano). Fin da bambina mamma ha sempre avuto la vocazione a curare le persone in difficoltà, a partire da suo padre; a Rieti, nostra città natale, è conosciuta come ex-allenatrice di Andrew Howe, campione, mia attuale allenatrice, ma in primis come curatrice, guadagnandosi negli anni l’appellativo benevolo di ‘maga’, data la grande passione e propensione ad aiutare persone con patologie e problemi fisico-motori. Poichè nostra madre ha dato così tanto a tutti noi, all’interno e all’esterno della nostra comunità, adesso è il nostro turno per aiutarla come ciascuno di noi può, dandole ognuno una piccola mano. L’aiuto che vi chiediamo servirà per saldare le onerose spese mediche in America e per il percorso riabilitativo che confidiamo la farà tornare capace di aiutare tutti noi, come ha sempre fatto. Io e mio fratello vorremmo ringraziare dal profondo del nostro cuore chi già ci ha aiutato” concludono.
Foto: Howe ©