Foto: Gianluca VANNICELLI © Amendola (Foggia)
RietiLife vi porta Fuori Le Mura. E vi porta in aria. Grazie alla collaborazione nata tra il nostro capo dei fotografi Gianluca Vannicelli e il sito specialistico Aviation-Report, siamo stati a bordo dei mezzi dell’Aeronautica Militare per seguire da vicino l’esercitazione Falcon Strike 2022. Dopo la partenza dall’Aeroporto di Ciampino sul C130J Hercules della 46° Brigata Aerea di Pisa, ci siamo diretti verso la base di Amendola nel foggiano dove ha sede il 32° Stormo e dove si è svolta l’esercitazione.
È iniziata il 14 novembre scorso e si concluderà il 25 novembre prossimo l’esercitazione internazionale interforze Falcon Strike 2022, organizzata dall’Aeronautica Militare, il cui obiettivo è consolidare tattiche, tecniche e procedure nel campo della difesa aerea e l’integrazione tra velivoli da combattimento di quarta e quinta generazione.
L’aeroporto militare di Amendola, sede del 32° Stormo, è sede di rischieramento principale dell’attività, cui prendono parte personale e velivoli di Italia, Stati Uniti e Paesi Bassi, il cacciatorpediniere “Caio Duilio” della Marina Militare, ?e assetti SBAD (Surface Based Air Defense), a guida del 121° Reggimento Artiglieria Controaerei “Ravenna” dell’Esercito Italiano. Sono oltre mille i militari coinvolti, di cui 600 ad Amendola, e più di 50 i velivoli partecipanti che stanno lavorando in un’area compresa tra la Puglia e l’est della Sardegna.
L’Aeronautica Militare partecipa con numerosi assetti aerotattici, in particolare con i velivoli di 5ª generazione F-35A e B di Amendola e Ghedi, gli Eurofighter e i Tornado, i velivoli da ricognizione pilotati e non come il G-550 CAEW e gli MQ-9 Predator, gli aerei da trasporto (C-130J Hercules e C-27J Spartan) e rifornimento in volo (KC-767A e KC-130J, KC-135 americani) e gli elicotteri con capacità Slow Mover Interception e Personnel Recovery HH-139 del 15° Stormo ed HH-101A del 9° Stormo. È inoltre coinvolto anche un F-35B del Gruppo Aerei Imbarcati delle Forze Aeree della Marina Militare che insieme a quelli dell’Aeronautica Militare sono la punta di diamante della nostra difesa e della NATO.
L’attività è focalizzata in particolare sull’addestramento congiunto di piloti e specialisti che operano su caccia di 5ª generazione F-35 dei tre Paesi partecipanti, al fine di consolidare tattiche, tecniche e procedure operative nel campo della difesa aerea e migliorare la cooperazione e la standardizzazione a livello multinazionale.
Di notevole importanza è l’Italian Deployable Air Surveillance And Control System (IT-D-ASACS), la piattaforma di comando e controllo rischierabile, modulare, trasportabile, flessibile, sicuro e autosufficiente del Reparto Mobile di Comando e Controllo di Bari Palese, allestita all’aeroporto di Amendola. L’integrazione con il velivolo G-550 CAEW garantisce il perfetto supporto sia per gli aerei in volo, italiani paesi partner (USA e Paesi Bassi) sia per le forze di superficie, diventando uno strumento indispensabile per l’estensione della capacità di sorveglianza dello spazio aereo.
La “Falcon Strike 2022 offre ai nostri aviatori e alleati opportunità fondamentali per addestrarsi nel modo in cui combattiamo insieme“, ha affermato il generale James Hecker, Comandante USAFE-AFAFRICA. “Qualsiasi opportunità di addestrarsi ed operare come forza di coalizione rafforza l’Alleanza mentre affrontiamo minacce più dinamiche in ambienti altamente contestati“. Ad oggi ci sono già circa 140 F-35 operativi in Europa con l’obiettivo di arrivare a circa 600 entro il 2034, ci ha detto Hecker. “Potrebbe accadere che un F-35 statunitense debba essere dirottato verso una base di una forza aerea alleata e per questo motivo stiamo cercando di rendere il tutto interoperabile in modo che qualsiasi nazione utilizzatrice dell’aereo possa operare su qualsiasi aereo indipendentemente dalla provenienza dell’aereo stesso, rifornendolo, riarmandolo e manutenendolo. Solo così ci potremmo difendere“.
“La Falcon Strike è la dimostrazione della nostra crescita professionale nel settore dei velivoli di quinta generazione, è un complesso sistema molto variegato che non coinvolge soltanto gli aerei ma coinvolge tutta una organizzazione anche dal controllo del traffico aereo alla preparazione degli scenari operativi che sono adeguati per quello che sono le esigenze di quinta generazione. L’attenzione di 13 capi di forza armata a quello che noi facciamo qui ad Amendola e in Italia è sicuramente il miglior biglietto da visita per il successo di un’esercitazione come la Falcon Strike“, ha aggiunto il Gen. Goretti.