Si è svolta oggi la prima riunione della cabina di coordinamento di Invest in Lazio, il programma per l’attrazione, la retention di investimenti produttivi nella Regione Lazio.
Invest in Lazio è un articolato piano di azioni, su cui convergono almeno 200 Mln di euro della nuova programmazione unitaria 2021-2027 della Regione, frutto di un percorso di ascolto e condivisione tra istituzioni, associazioni di categoria e sindacati e che rappresenta la concreta attuazione del Patto per il Lavoro e lo Sviluppo siglato con le parti sociali all’inizio dell’amministrazione regionale guidata da Nicola Zingaretti.
Della governance sono dunque parte attiva, oltre agli assessori regionali allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Università, Ricerca, Startup e Innovazione, Paolo Orneli e al Lavoro e nuovi diritti, Formazione, Scuola, Politiche per la ricostruzione, Personale, Claudio Di Berardino, anche le parti sociali, con le rappresentanze datoriali e dei lavoratori.
Il coordinamento ha l’obiettivo di mettere a sistema gli strumenti regionali finalizzati ad attrarre nuovi investimenti, tutelare le attività produttive e i livelli di occupazione promuovendo lavoro di qualità, e prevenire future crisi aziendali o fenomeni di delocalizzazione.
Attraverso Invest in Lazio saranno realizzate numerose attività, alcune delle quali già avviate, come il monitoraggio dello stato delle imprese e dell’occupazione, il sostegno al loro insediamento e sviluppo e il rafforzamento della visibilità internazionale della Regione come destinazione di investimenti diretti esteri anche attraverso politiche attive e di formazione e riqualificazione.
Nel corso della riunione sono stati fissati i primi due appuntamenti di Invest in Lazio. Il primo si terrà a metà dicembre a Pomezia, cuore del manifatturiero regionale, e sarà un incontro pubblico sulle iniziative a sostegno degli investimenti per il rilancio dell’area. Il secondo sarà organizzato dal Consorzio Industriale del Lazio entro la fine dell’anno per presentare i risultati del lavoro di mappatura dei siti dismessi sui quali sarà possibile realizzare operazioni di reinsediamento produttivo a condizioni di particolare vantaggio e senza ulteriore consumo di suolo.
“In questi anni abbiamo lavorato con l’obiettivo di rendere il Lazio più attrattivo dal punto di vista economico e commerciale e l’approvazione da parte della Commissione Ue dei nostri programmi regionali è la dimostrazione che siamo sulla strada giusta. Invest Lazio, grazie al lavoro svolto, avrà a disposizione una dotazione economica particolarmente ricca che sarà utile a portare avanti il nostro disegno di rendere tutto il territorio più forte, più competitivo e in grado di attirare anche gli investimenti di capitali stranieri”, ha spiegato il Presidente Vicario, Daniele Leodori.
“La data di oggi segna un altro importante passaggio di costruzione del nuovo modello di sviluppo del Lazio. Dopo l’approvazione da parte della Commissione UE dei nuovi programmi regionali, entriamo nella fase operativa di attuazione delle misure di sostegno e Invest in Lazio costituisce uno strumento essenziale per costruire interventi ambiziosi, efficaci e condivisi, attraverso i quali accelerare la transizione del Lazio verso un modello di sviluppo sostenibile dal punto di vista economico ambientale e sociale” ha dichiarato l’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Università, Ricerca, Startup e Innovazione, Paolo Orneli.
“Invest in Lazio è frutto della concertazione con le parti sociali e di un attento ascolto del territorio. Grazie a questo importante strumento crediamo che si possa intervenire in ottica preventiva e in tempo utile prima della crisi conclamata, anche attraverso il lavoro dell’osservatorio del mercato del lavoro e grazie alle misure del Fondo Sociale Europeo, che negli ultimi anni abbiamo messo a disposizione per le persone, investendo sulle competenze e professionalità, e per le aziende in difficoltà per rimanere competitive sul mercato e salvaguardare i posti di lavoro” ha dichiarato l’assessore al Lavoro, Scuola e Formazione, Claudio Di Berardino.
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