(di Valentina Fabri – da RietiLife Free Press) Preghiere inascoltate, quelle di chi sperava di procrastinare rimandando a data da destinarsi la complicata questione degli impianti sciistici del Terminillo e che invece lunedì si è trovato con una prima, inaspettata, nevicata sulla montagna reatina e un problema tanto complesso quanto urgente da risolvere, tutt’altro che sommerso dalla coltre. All’orizzonte, una stagione all’insegna dell’incertezza, con operatori del settore – maestri di sci ed albergatori su tutti – in balìa di Comune, attuale gestore di Funivia del Terminillo ed eventuali affidamenti temporanei, tutti a contribuire – volenti o nolenti – ad ulteriori rallentamenti e ritardi che compromettono un’economia della montagna già notevolmente provata. Già, perché dalla trattativa in corso tra l’Amministrazione comunale e la società Funivia non è emerso nulla ad oggi, se non il nodo proroga della attuale gestione, che spetterà al gestore sciogliere (si spera in tempi brevi) ed una serie di ipotesi e “piani B” da scongiurare nel caso in cui non si giunga ad un accordo.
Fattore determinante è infatti il tempo. Perso durante l’estate dall’Amministrazione comunale, accusata di non essere riuscita a trovare una soluzione: “Ci troviamo ancora al punto di partenza. Con calma, senza fretta, d’altra parte siamo solo a metà novembre” ha tuonato il consigliere di T’Immagini, Gabriele Bizzoca in una nota. Troppo poco per una nuova, temporanea, assegnazione della gestione – ipotesi vagliata giusto lunedì durante un incontro tra il sindaco Sinibaldi e il presidente di Asm Regnini , al quale potrebbe essere affidato l’appalto e che si è detto disponibile a farsi carico della questione, pur auspicando per un accordo che non coinvolga Asm. E decisamente troppo, per ripristinare e mettere in sicurezza impianti che, stando a quanto documentato nelle scorse settimane da RietiLife, versano in stato di abbandono e degrado da ormai troppo tempo per non compromettere irrimediabilmente la stagione sciistica prossima.
Foto: Riccardo FABI ©