Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un lettore.
Passano gli anni, passano le stagioni, passano le amministrazioni ma il nostro quartiere rimane uguale nel tempo. Nulla è cambiato da quando, nel lontano 2006, mi sono trasferito in questo quartiere, arrivando da Roma. Una rotatoria che finalmente ha rimosso la pericolosità di un incrocio molto frequentato, un tratto di pista ciclabile rimasto monco e scollegato sia da quello realizzato da poco alle spalle dell’Aeroporto Ciuffelli, sia dalla più ampia e vasta ciclabile nella piana reatina. In ultimo, la chiusura dell’unica filiale di banca che ci teneva agganciati alla modernità e all’evoluzione del mondo, con disagi creati alle persone anziane che vi si recavano per il ritiro della propria pensione o per pagare degli effetti contabili. Zero manutenzione delle strade, non un solo intervento di rifacimento dell’asfalto in tutto il quartiere.
Zero salvagenti o marciapiedi pedonali, se si escludo alcuni tratti lungo via Lama. Continuo a vedere mamme percorrere Via Martiri delle Fosse Reatine, con figli accompagnati per mano verso la scuola o con passeggini e carrozzine, camminando sull’asfalto sconnesso delle strade perché sui cordoli di pseudo marciapiedi impraticabili, stretti e sconnessi, non riescono a passare, anzi proprio ad entrarci. Continuo a vedere camminare persone anziane, con ausilio di bastoni e curvi su loro stessi, cercando un precario equilibrio sugli stessi pseudo arrendendosi e decidendo anche loro camminare sull’asfalto della strada. Continuo a vedere l’area verde attrezzata a parco giochi altezza via Lama 80/82/84/86, totalmente mancante di recinzione (tolta dopo una mia segnalazione di ripararla del 2014 di cui allego foto), con rischio per chi la frequenta (o vorrebbe frequentarla) con i propri figli, di non poterci passare del tempo serenamente, sempre con l’apprensione che qualche bambino possa dirigersi verso la strada transitata dalle vetture ASM e da vetture private (quest’ultime anche a forti velocità).
Continuo a vedere lungo la curva di Via Martiri delle Fosse Reatine che incrocia Via Torretta, situazioni a limite della sicurezza e dell’incolumità sia delle macchine che vi transitano, sia di quelle che vi si immettono da passi carrabili in piena curva o che debbono rientrare attraverso gli stessi. Nessun dissuasore per limitare le velocità, illuminazione e segnali luminosi, con in più ora, l’aggravante del nuovo insediamento di villini nell’ex area di proprietà delle monache. L’illuminazione è assente anche in molte strade interne. Continuo a vedere i cedimenti strutturali in prossimità delle grate e dei pozzetti che affiorano lungo i canali del Consorzio di Bonifica, senza alcun intervento da anni, se non segnaletica a significare poi cosa.
Continuo a vedere la scarsa manutenzione della ciclabile lungo via Manio Curio Dentato, ignorata sia per colpa dell’immondizia, sia e soprattutto per via del fogliame che in questo periodo, specialmente a causa dell’umidità notturna e mattutina, diventa un manto viscido e pericoloso per l’incolumità delle persone, che preferiscono a piedi o in bicicletta, camminare lungo il viale transitato dagli autoveicoli e non solo, ma soprattutto farlo anche nelle ore buie.
Aspettiamo la tragedia per intervenire? Ma la Polizia Locale monitora di tanto in tanto queste situazioni? Mancano attraversamenti pedonali dalla stessa ciclabile, verso l’area commerciale dell’Aliante e delle poche attività confinanti con la stessa, impedendo quindi la piena fruibilità degli abitanti del quartiere di questa area, arricchitasi recentemente anche di una palestra polifunzionale. E in questo mio vedere, continuo ad osservare consiliature e consiglieri, che hanno e continuano ad avere rapporti stretti con la cittadinanza di questo quartiere, dimenticato da Dio e da tutti, solo in occasione delle vetrine elettorali, persone che attingono costantemente a questo bacino di voti, sia da una parte che dall’altra, ma che poi si limitano a riattivare uno sportello bancomat o ad allietare gli animi con spettacoli in dialetto e poche altre cose, dimenticandosi totalmente che il vivere quotidiano in questo quartiere ad alta densità over 60/65, richiede ben altre attenzioni. Mancano spazi di aggregazione per l’intero quartiere, verso il quale, la programmazione annuale di spettacoli ed eventi delle varie amministrazioni succedutesi nell’ultimo decennio, pare dimenticarsi dell’esistenza del quartiere di Quattro Strade.
Manca un maledetto parcheggio presso il plesso scolastico delle elementari, che determina caos e rischi per genitori e bambini, al limite del collasso della circolazione, durante l’entrata a scuola.
Parcheggio selvaggio davanti alla pasticceria o in prossimità della chiesa durante le varie celebrazioni, senza mai un controllo o un intervento della Polizia Locale. Diciamo basta, diciamo che sarebbe giunta l’ora di guardare ed agire nei confronti di questo quartiere e dargli l’attenzione ed il rispetto che meritano i suoi residenti, cittadini con pari diritti a quelli del resto della città.
Riccardo Catelli, un cittadino deluso
Foto: Catelli ©