Nella notte tra il 1° e il 2 novembre 1975, all’idroscalo di Ostia, viene assassinato Pier Paolo Pasolini che, se ancora vivente, avrebbe quest’anno festeggiato 100 anni.
Edito da Armando Editore e disponibile in libreria e online dal 4 novembre, con “Pier Paolo Pasolini. Il coraggio di essere se stessi” Maria Laura Chiaretti, trentenne insegnante reatina, Laureata in Scienze della Formazione e del Servizio Sociale, in Scienze della Formazione Primaria, e in Linguistica Moderna, vuol tendere a far scoprire e ad applicare pedagogicamente, ma non solo, la poliedricità intellettuale e umana dell’omnibus pasoliniano.
Impreziosito dalla prefazione e intervista esclusiva a Dacia Maraini, nel volume l’autrice descrive Pier Paolo Pasolini “che ha fatto della sua vita l’esempio per chi resta, ricordando come dalla straordinaria esperienza dell’incontro con l’Altro possa nascere un nuovo sentimento per il mondo. Si è servito delle varie arti caricandole di un forte messaggio pedagogico volto alla coscientizzazione ed emancipazione del sentimento di cittadinanza autenticamente democratica e inclusiva. La paideia pasoliniana – continua Maria Laura Chiaretti- ci orienta verso la possibilità di educare e ri-educare rispettando l’unicità e il paesaggio emotivo di ognuno, vivendo il valore dell’alterità come costola propria della natura umana. Che l’Italia, e non solo, abbia prematuramente perso con la morte di un autore come Pasolini, un genio irripetibile, dalle tante sfaccettature artistiche portanti all’amore per i poveri e per il mondo popolare, -conclude l’autrice-ci è stato testamentato da alcune frasi consegnate alla memoria da Alberto Moravia all’orazione funebre: “Qualsiasi società sarebbe stata contenta di avere Pasolini tra le sue file. Abbiamo perso prima di tutto un poeta. E poeti non ce ne sono tanti nel mondo, ne nascono tre o quattro soltanto in un secolo. Quando sarà finito questo secolo, Pasolini sarà tra i pochissimi che conteranno come poeta. Il poeta dovrebbe esser sacro”.
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