Confartigianato: “Salvare famiglie e imprese dal rischio usura”

Qualcuno afferma che sarà uno degli inverni più difficili degli ultimi 50 anni, non tanto per il freddo, ma per i bilanci delle famiglie e delle imprese. Si stima che ci vorranno almeno 70 miliardi da impiegare prima delle fine dell’anno: il nuovo Governo dovrebbe erogare almeno 35 miliardi per dimezzare il caro bollette e con la Legge di Bilancio 2023 ce ne vorranno altrettanti per mantenere alcune misure introdotte dal Governo Draghi. Un compito arduo per Giorgia Meloni. Tutte le previsioni di crescita sono svanite nel nulla e i colleghi della CGIA di Mestre stimano che 6 province su 10 registreranno una crescita negativa. Il 2023 sarà un anno difficile anche per la nostra provincia che nel Lazio registrerà la peggiore performance.

L’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Rieti questa volta ha preso in esame il tasso di crescita dell’anno in corso rispetto alle previsioni 2023 e il 2022 rispetto ai livelli pre-Covid (2019). “Per fare questo abbiamo tenuto conto di quanto ha elaborato la CGIA su dati Prometeia”, dice Maurizio Aluffi, Direttore di Confartigianato Imprese Rieti, “che prevedono che Rieti per crescita 2023 si piazzerà al 59esimo posto tra le provincie italiane con un tasso di crescita pari a -0,2% rispetto al 2022. L’anno in corso chiuderà con un ritorno del PIL ai livelli pre-Covid della nostra provincia, con un +2,6%. Tra le cinque province del Lazio la migliore è Viterbo per la quale, in previsione 2023, è previsto un +0,3% rispetto al 2022 e un ottimo +3,5% sul 2021. Rispetto ai livelli pre-Covid si attesta a +1%” (vedi tabella).

Oltre 1900 imprese rischiano il default. Il 16 settembre 2022 abbiamo pubblicato uno studio che evidenziava come il costo dell’energia e delle materie prime mettano a rischio oltre 1900 imprese, 1929 per l’esattezza. Questo dato, impressionante, è stato ribadito e analizzato anche durante la “Giornata della Legalità” organizzata da SOS Impresa Lazio e da Confartigianato Imprese Rieti lo scorso 18 ottobre, durante il quale è emerso con forza il rischio usura a cui sono sottoposte le imprese. Si tratta prevalentemente di artigiani, esercenti attività commerciali o piccoli imprenditori che sono finiti dell’area dell’insolvenza e sono stati, o stanno per essere, segnalati dalla Centrale dei Rischii della Banca d’Italia: di fatto l’anticamera di una stanza buia che preclude l’accesso a ogni forma di accesso al credito. Chi è segnalato, infatti, non può più beneficiare di alcun aiuto dal sistema bancario rischiando di chiudere o, peggio ancora, di finire tra le braccia degli usurai. Per evitare un’ecatombe occorre potenziare, con sufficienti risorse, il Fondo di prevenzione dell’usura. Mai come ora indispensabile per far fronte a questa situazione di vulnerabilità.

“Occorre sottolineare – afferma Maurizio Aluffi – che chi finisce in questa specie di lista nera della Banca d’Italia non sempre è a causa di una cattiva gestione finanziaria della propria azienda, ma per l’impossibilità da parte di molti piccoli imprenditori di riscuotere i crediti di aziende anche loro in difficoltà o fallite. Per questo sollecito le imprese in difficoltà a venire in Confartigianato, senza paura o vergogna, e noi faremo il possibile per fornire il nostro sostegno”.

 

ANDAMENTO ECONOMICO PROVINCIALE DAL 2019 E PREVISIONI 2023 – REGIONE LAZIO

Rank per crescita 2023 provincia Tasso di crescita su anno precedente Tasso di crescita 2022 rispetto a livelli pre-Covid (2019)
2022 2023
12 Viterbo +3,5% +0,3% +1,0%
14 Roma +3,4% +0,3% +0,0%
49 Frosinone +2,8% -0,1% +2,2%
57 Latina +2,5% -0,2% +0,5%
50 Rieti +2,6% -0,2% +0,0%

Foto: RietiLife ©

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