La lettera: “Troppo rigide le regole per le visite al De Lellis. Lontani dai familiari anche nelle loro ultime ore di vita”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un lettore. Repliche a [email protected]

“Mi chiedo, avendo rispetto per il personale medico, infermieristico, oss, ausiliari, che svolgono il loro lavoro con dignità e dedizione – con un tributo di morti durante la pandemia – se è possibile morire oggi con dignità all’interno di un ospedale. Mio padre è ricoverato in condizioni critiche al reparto di Medicina d’urgenza dell’Ospedale San Camillo de Lellis di Rieti. Ho trovato umanità e professionalità nel personale sanitario del reparto, ma viene meno l’umanità in chi detta regole tassative e rigide a carattere generale: una sola ora al giorno di visita? Sì, tempo per un solo familiare. La persona rimane 23 ore da solo, anche negli ultimi istanti della vita! Qui si calpesta la dignità umana: non si potrebbe aumentare l’orario di visita, anche la mattina, permettere di assistere un familiare negli ultimi istanti anche la sera e la notte, magari solo una persona, con dispositivi di protezione e tampone a proprie spese, oppure consentire più ore al giorno? Addirittura al Pronto Soccorso non c’è contatto, non puoi vedere la persona ricoverata. Hai solo il ‘diritto’ di essere informato una volta al giorno, via telefono. Non c’è un numero dove chiamare in Pronto Soccorso: i gentili centralinisti del De Lellis, ti rispondono ‘non possiamo fare nulla’ in pronto soccorso non abbiamo linee di transito. Caro Direttore, il Covid e le assurde rigidità non uccidono solo le vittime private di una morte dignitosa, ma uccidono anche i familiari inermi che vogliono dare le ultime parole di conforto al proprio caro. Per l’estrema benedizione a mio padre, tre ore di attesa, sacerdote chiamato ma nessuna figura ecclesiastica è venuta”.

Foto: RietiLife ©

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2 commenti

  1. Fabio gentili

    Purtroppo sto vivendo lo stesso dramma con uno zio più che ottantenne che da giorni e ricoverato presso il pronto soccorso di questo ospedale . Credo ci sia da vergnarsi per il trattamento che stiamo riservando ai nostri malati . Non poter parlare con i propri cari nel momento della malattia e indegno di un paese civile . VERGOGNATEVI

  2. Fabio gentili

    Vietare ad una moglie di vedere il compagno di una vita e farla stare in pena non e giusto specie ora che e terminata l emergenza covid . Con mascherina , con greenpas e anche tampone non credo sia giusto vietare dieci minuti per guardarsi negli occhi.