I boschi dell’Alta Sabina reatina e il Cicolano in “Alberi”: il libro di Mariano Rampini e Fernando Lizzani

Un libro ambientato nei boschi dell’Alta Sabina reatina. È l’ultimo volume realizzato Mariano Rampini e Fernando Lizzani al titolo “Alberi” che partendo dalla storia di Beatrice Ceci, e dall’amore per la terra reatina e per i suoi luoghi isolati, crea una storia tutta da vivere e che trasporta nell’eterna contrapposizione tra bene e male. Edito da Brè Edizioni “Alberi” è già disponibile in e-book e presto anche nelle librerie.

La trama: Edoardo Ferri è un “misuratore di alberi”: analizza la vegetazione. E proprio mentre svolge questa attività, accompagnato dalla sua aiutante Valeria, scopre che all’interno della corteccia di alcuni esemplari sono presenti simboli misteriosi. Inoltre, in quel bosco, accadono fenomeni strani: voci sospette, ombre inquietanti e piccoli cadaveri dentro alle cortecce. Ben presto i due ricercatori scoprono che quelle terre sembrano essere schiave di una maledizione di cui i paesani non amano parlare, e soprattutto con i forestieri. I ragazzi cominciano a indagare, coadiuvati da Margherita, una barista del luogo. Si troveranno davanti a credenze, sortilegi e misteri. Edoardo farà la conoscenza di Erminio, un barbone che non parla con nessuno da troppo tempo. Cosa nasconde? Ci si può fidare di lui? Un ritmo incalzante, una suspense continua per un romanzo dove il bene vuole sconfiggere il male nella loro lotta eterna. Edoardo riuscirà a essere il vincitore?

“Scrivere di boschi per chi vive da circa undici anni in Alta Sabina alla fine è quasi un dovere. Quando l’amico Fernando Lizzani mi propose l’idea di un romanzo ambientato tra gli alberi accettai senza nemmeno pensarci. Così siamo andati a spulciare tra le leggende locali (quelle del Cicolano in particolare) prendendo spunto dalla tragica vicenda di Beatrice Cenci – spiega a RietiLife Mariano Rampini – Abbiamo cambiato il cognome, inventato un paese, creato personaggi che tutti noi possiamo incontrare dovunque strada facendo”.

“Poi c’è l’omaggio al Maestro, Pupi Avati, che entrambi amiamo, e l’ambientazione paesana di un’atmosfera fantastica che è facile trovare tra le case di pietra, le stradine, i boschi folti e apparentemente infiniti. Insomma la storia era lì, pronta da cogliere. Speriamo soltanto di esserci riusciti” spiegano gli autori, Fernando Lizzani e Mariano Rampini.

Foto: Brè Edizioni ©

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