Sabato 8 ottobre, alle ore 19.00, presso la sala conferenza di Rieti Sotterranea, via pellicceria 24, sarà presentato il documento Fermare la Guerra, Salvare la Pace e del relativo comitato. Alla presentazione saranno presenti Gianni Alemanno, portavoce del comitato, William De Vecchis, Italexit, Chicco Costini, portavoce di Area Rieti, Stefano Mostarda, partitalia.
“La partecipazione attiva dell’Italia al conflitto russo-ucraino, l’invio di armi al governo di Zelenski – ha dichiarato Chicco Costini – se da una parte sta contribuendo al perdurare della guerra, e di conseguenza delle sofferenze del popolo ucraino, dall’altra sta portando al collasso economico e sociale della nostra Nazione. La guerra russo-ucraina, figlia della volontà espansionistica della NATO, della mai risolta questione delle popolazioni russofone del Donbass, della filosofia imperialista russa, da conflitto regionale si è trasformata in una tragedia europea. Il nostro continente, l’Italia in particolar modo non hanno nulla sperare dal perdurare di questa guerra, che nella realtà si configura come una pietra tombale al progetto di Unità europea. Le nazioni del vecchio continente stanno pagando un prezzo altissimo in termini economici e sociali per un conflitto dal quale non hanno nulla da guadagnare. Gli USA parallelamente hanno messo una pietra tombale sulle ambizioni europee di ritrovare un protagonismo nel nuovo mondo multipolare, riaffermando attraverso la NATO il loro dominio culturale, economico e militare sull’Occidente, la Russia si pone come polo antagonista, stringendo alleanze sempre più forti con la Cina e le nazioni che rifiutano il dominio yankee. L’Europa diventa invece polveriera insanguinata delle politiche folli di Biden e delle lobby statunitensi, vedendo a poco a poco crollare il proprio tessuto economico e sociale. A pagare questa guerra è la classe media europea, i piccoli e medi imprenditori, le partite IVA, già stremati dalla gestione della pandemia, oggi impossibilitati a reggere la crisi economica legata alla speculazione sull’energia, alla contrazione dei mercati. La politica europea sembra incapace di reagire a questa situazione, e per questo è necessario che dal popolo cresca la giusta reazione, chiedendo urgentemente un reale intervento per fermare la guerra, e la definizione di un nuovo modello sociale ed economico, in grado di rispondere alla crisi oramai irreversibile del liberal capitalismo”.
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