Sulla sanzione elevata dall’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali alla Regione Lazio (leggi) per una lettera di screening inviata a una ragazza deceduta nel 1995, il Direttore Generale, Marinella D’Innocenzo, “precisa che nessun addebito è stato mosso a questa Azienda, come correttamente riportato dalla newsletter 3/10/2022 del Garante pubblicata sul suo sito istituzionale. Quando è pervenuta la richiesta di chiarimenti a seguito del reclamo della madre della defunta, l’Asl di Rieti ha spiegato di aver utilizzato, secondo le disposizioni normative attualmente in essere, l’apposita piattaforma regionale che contiene tutti i parametri necessari alla generazione degli inviti. Al momento della consultazione da parte dei sanitari incaricati dell’attività di screening, purtroppo, il nominativo in questione risultava ancora regolarmente inserita nella suddetta piattaforma regionale. L’Autorità ha pertanto contestato alla Regione – e non all’Asl di Rieti – il mancato rispetto di tale procedura. Da parte sua, la Dott.ssa D’Innocenzo, appena appreso della vicenda, aveva comunque provveduto a manifestare direttamente alla mamma della minore il rincrescimento dell’Azienda per aver, seppur incolpevolmente, contribuito a rinnovare il suo dolore” chiude Asl.
Foto: RietiLife ©