“Mentre il Sindaco racconta le tante manifestazioni accompagnate durante l’estate e il tanto lavoro messo a terra (a suo dire) dalla squadra di governo, il Gruppo consiliare PD Progressisti registra ben altro: in uno dei soli tre consigli comunali indetti dal 17 giugno (!) viene discusso il bilancio e il DUP (Documento Unico di programmazione) che – come principale strumento per la guida strategica e operativa di un comune – dovrebbe raccontare cosa vuole fare l’amministrazione e come saranno investiti i soldi. Documento che, come già segnalato in sede di consiglio, risulta approssimativo, un copia e incolla veloce e mal fatto, con elementi che ci dicono molto poco e che per questo preoccupano molto”: lo dicono i Consiglieri Comunali di Rieti di opposizione, Emiliana Avetti, Rosella Volpicelli e Paolo Bigliocchi.
“A titolo di esempio non ci sono soldi stanziati (e nemmeno obiettivi descritti) in voci come “Relazioni con altre autonomie locali” (e i progetti con i comuni del Montepiano?), “Relazioni internazionali” (nell’anno di Greccio 2023 e dell’Expo di Osaka 2025?), “Politiche per il lavoro e la formazione professionale”. Nemmeno un euro su “Agricoltura, politiche regolamentari e pesca”, nonostante un assessorato dedicato. Infine, tema già trattato in consiglio dai consiglieri di minoranza, nemmeno un euro su energia e diversificazione di fonti energetiche, né indicazione su un qualche piano in essere. Siamo alle soglie di mesi impegnativi per le famiglie, le imprese, le realtà locali. Cosa sta facendo il Comune, come si sta attrezzando prima che tutto diventi emergenza? Quali politiche di risparmio energetico? Quali strategie di contenimento della spesa, quali piani di efficientamento?” continuano”
“Un esempio di emergenza che esplode e per la quale si chiede scusa – dopo – ci arriva dalle scuole. Il caos mense non dipende in maniera diretta dal Comune ma siamo davanti a una chiara mancanza di visione dell’amministrazione: possibile che dopo anni non sia ancora chiaro quanto sia necessario convocare tavoli permanenti di confronto con le scuole, come strumento per affrontare i temi più rilevanti e la necessità di programmazione condivisa, incontrarsi e mettere a fattor comune problemi e soluzioni fra i vari istituti? Attivare un filo diretto fra il comune e le scuole, un canale di comunicazione dedicato, che si faccia carico delle esigenze della comunità scolastica soprattutto nelle fasi più critiche (covid prima, inclusione dei bambini e delle bambine ucraine poi, problemi alla riapertura, trasporti dei bambini e dei ragazzi che devono raggiungere le diverse sedi) è uno dei primissimi passi per provare ad anticipare disservizi e problemi” dice il Pd.
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