Al Polo Autismo di Rieti si squarcia il velo sul tema della sessualità e della affettività delle persone con autismo o con gravi disabilità. Nella comunità di Sant’Eusanio attiva dal 2011, dove ai servizi offerti al centro diurno si sono via via aggiunti casa-alloggio, ciclo-officina, laboratorio di ceramica e galleria d’arte, ora si affronta uno dei tabù più difficili da superare nel mondo della disabilità.
Il progetto si chiama Una carezza per l’autismo e prevede l’attivazione di uno sportello di supporto e consulenza su sessualità e affettività in seno agli spazi messi a disposizione dalla Chiesa di Rieti. Ideato da Loco Motiva Onlus e finanziato dalla Fondazione Varrone, il progetto è stato presentato venerdì pomeriggio a Rieti, nella chiesa di Sant’Eusanio nel corso di una conferenza stampa a cui hanno preso parte il presidente di Loco Motiva Nunzio Virgilio Paolucci, l’assessore ai Servizi Sociali Giovanna Palomba, il presidente della Fondazione Varrone Mauro Trilli, la dottoressa Ilaria Lelli.
“Con questo nuovo servizio vogliamo sgretolare quella idea del tutto fuorviante che la persona disabile sia una sorta di angelo, un individuo che essendo privato di alcune facoltà, siano esse fisiche, mentali o sociali, non prova desideri legati al suo corpo o ai suoi sentimenti. – dice Nunzio Virgilio Paolucci, fondatore di Loco Motiva e ideatore del progetto – Invece non è così: desideri, impulsi, bisogno di carezze e di tenerezze sono presenti eccome, seppur vissuti talvolta in modo confuso, e i caregivers sono soli di fronte a tutto questo. Ben vengano indagini, convegni ed incontri ma quello che serve è un sostegno concreto e pratico a chi deve far fronte anche a questo genere di necessità”.
“Oggi il Polo Autismo fa un ulteriore salto di qualità, provando a farsi carico di una questione tanto delicata e sottaciuta quanto reale per la vita delle persone che accoglie – dice Mauro Trilli, presidente della Fondazione Varrone – Il merito di Nunzio Virgilio e dei suoi collaboratori è quello di aver saputo aprire percorsi nuovi di accoglienza e di inclusione per i suoi ragazzi. Serve un volontariato maturo e attrezzato per dare risposte a bisogni così complessi. E serve che realtà come questa non siano lasciate sole”. Anche il vescovo Domenico Pompili, in un messaggio ha sottolineato l’importanza e l’originalità del progetto, “visto l’analfabetismo affettivo che regna nella nostra società e la sottovalutazione della sessualità, a dispetto di quel che potrebbe sembrare”.
Obiettivo del progetto è offrire a persone adulte con disturbi dello spettro autistico e a chi si occupa di loro – familiari, caregiver, insegnanti, operatori sanitari e scolastici – un servizio di supporto e di consulenza educativa, psicologica e psicosessuologica tramite lo Sportello Una carezza per l’autismo. Lo Sportello – attivato presso il Polo Autismo Rieti sotto il coordinamento di Loco Motiva – offrirà i suoi servizi sia online che in presenza, con figure professionali qualificate. Per questo Loco Motiva si avvarrà della collaborazione di partner quali l’Università degli Studi de L’Aquila, la ASL di Rieti, il CNAPP di Roma. Figura chiave del progetto è l’Operatore affettivo – sia esso educatore, psicologo o sessuologo – con il compito di educare la persona a gestire la propria sessualità e la propria emotività nel modo più sereno e naturale possibile. Oltre ad offrire un’occasione e uno spazio in cui parlare liberamente di sessualità e affettività, condividere dubbi e trovare risposte alle proprie domande, l’Operatore affettivo aiuterà i disabili e i caregiver a prenderne consapevolezza in maniera sana ed equilibrata.
Il servizio ideato e realizzato a Rieti da Loco Motiva col supporto della Fondazione Varrone è unico su tutto il territorio nazionale ed è disponibile, su richiesta, in qualsiasi contesto e per chiunque ne faccia richiesta.