“Alcune associazioni nazionali del Comitato #NOTSM2, con alcuni privati cittadini, hanno presentato in data 03/11/2021 una segnalazione alla Corte dei Conti per chiedere una verifica sull’inefficienza dei meccanismi che sovraintendono la spesa e il conseguente spreco di denaro pubblico. In questa fase di ripresa della spesa pubblica post pandemia per la PA è fondamentale potenziare gli strumenti di valutazione dei progetti di investimento per selezionare iniziative che abbiano un alto impatto sulla crescita, elevati moltiplicatori del PIL e coerenza con la ‘nuova’ filosofia Europea di conservazione e arricchimento del Patrimonio Naturale”: lo scrive il cartello delle associazioni ambientaliste, Mountain Wilderness Italia, Club Alpino Italiano GR Lazio, Italia Nostra – Sabina e Reatino, Salviamo il Paesaggio – Lazio e Rieti, FederTrek – Escursionismo Ambiente, Salviamo l’Orso, Inachis Sez. Gabriele Casciani Rieti, Postribù, Balia dal collare Rieti.
“Il TSM2 e le decine di progetti che sono proliferati per la creazione e per l’ampliamento di impianti di risalita dello sci rappresentano tutto quello che non bisogna fare: sono iniziative all’interno di un mercato in declino, non remunerano gli investimenti, hanno gestioni deficitarie che richiedono continue erogazioni di contributi pubblici, dilapidano parti importanti del Patrimonio Naturale, valori e asset economici da preservare. Si tratta di perdita di ecosistemi che sostengono le attività umane, oggi quanto mai da preservare per contrastare la crisi ambientale, utili per le generazioni future. La vicenda del TSM2 evidenzia come le amministrazioni pubbliche spesso mettano in campo strumenti di programmazione economica inadeguati e soprattutto non procedano alla valutazione economico finanziaria delle iniziative. La comunicazione dimostra in modo analitico la conclamata inconsistenza del Piano Economico presentato dalla Provincia di Rieti e denuncia il comportamento della Regione Lazio che ha ignorato totalmente l’aspetto economico dell’iniziativa, oltre l’approssimazione che ha caratterizzato il processo istruttorio, come dimostrano le censure da parte di una Direzione della stessa Regione e del Ministero della Transizione Ecologica che hanno, di fatto, bloccato l’iter autorizzativo. In questo scenario e in mancanza di investitori privati, l’eventuale esito positivo dell’istruttoria pendente presso la Cassa Depositi e Prestiti per la sottoscrizione di un accordo di partenariato, rappresenterebbe un pesante precedente rispetto alle numerose fallimentari iniziative simili al TSM2, presenti sul territorio nazionale. Una spesa pubblica erogata inconsapevolmente e non sostenuta da una corretta logica economica è un fattore distorsivo della concorrenza, discriminatorio nei confronti dei singoli operatori nonché della distribuzione del reddito tra territori, oltre a rappresentare un formidabile moltiplicatore di sprechi” scrivono dal cartello.
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