A Bacugno torna la Rassegna del canto a Braccio: in programma dal 3 al 7 agosto

A Bacugno, tra sensibilità e cultura popolare,  la 35esima edizione della Rassegna del Canto a Braccio. Dopo il successo delle precedenti edizioni – e sono davvero tante, esattamente 34 – e lo stop imposto dalla pandemia che ha sconvolto la vita sociale ed economica del  Paese finalmente nell’Alta Valle del Velino, patria delle poesia estemporanea, torna, per il secondo anno consecutivo  il bel Canto a Braccio.

La rassegna, che si svolgerà in ottemperanza di tutte le norme anti Covid 19, si arricchisce di questo nuovo appuntamento all’insegna della cultura popolare. Tra cultura e tradizioni popolari si districano tanti sentieri, talvolta impervi, nel corso della vita della gente di montagna che pur di sbarcare il lunario si impegnavano per ore ed ore di lavoro con gli armenti o in altre faticose lavorazioni agresti. Ebbene questa gente dopo una giornata intensa si riuniva nelle cantine dove – in compagnia di un buon bicchiere di vino , da sempre dei poeti amico – alcuni quelli più portati, gli estempori cantori, si dilettavano a cantare in ottava rima, gli altri ad ascoltare. Era un modo per sconfiggere la solitudine sofferta, di giorno, a pascolare le greggi sui monti quando l’unica compagnia era il cane ed un libro. Di qui la famosa affermazione secondo cui il tascapane del pastore può essere povero di pane ma non di libri.

I poeti estemporanei sono una limpida dimostrazione di bravura, un grande dono di natura insito in questo genere di persone che con animo nobile e sincero avvicinano la gente alla poesia. L’arte in tutte le sue articolazioni, prima forma espressiva dell’animo umano, permette a ciascuno di riallinearsi, di rientrare in sintonia con se stessi e con il mondo circostante in un contesto sensibilità. È lo strumento più idoneo a garantire l’esternazione del sentimento popolare esprimendo saggezza e condivisione.

La poesia a braccio e gli estempori cantori rappresentano, nel vasto panorama culturale italiano, un’arte antica di grande interesse storico, letterario, antropologico. Per mantenerla in auge Bacugno, uno degli ultimi lembi del Lazio reatino, terra di ataviche fatiche e sudori, sacrifici e bontà, patria di tanti poeti estemporanei che si tramandano l’antica tradizione di generazione in generazione, ha organizzato la rassegna interregionale dei poeti estemporanei 2022 giunta alla sua XXXV  edizione.

Si spera che, come per le precedenti edizioni, tale importante evento poetico segni l’ inizio della ripresa della vita e ripristini quel minimo spazio di socialità e solidarietà in cui hanno trovato da sempre soluzione i problemi di tutti. Complimenti agli organizzatori al loro costante impegno, all’attaccamento al paese ed alle proprie tradizioni. Nello specifico la rassegna del canto a braccio di quest’anno – inserita nel contesto dei festeggiamenti di Santa Maria della Neve che si svolgeranno a Bacugno dal 3  al 7 agosto prevede, tra le altre importanti  manifestazioni la toccante cerimonia del Toro Ossequioso: il bue che s’inginocchia al passaggio della statua della Madonna.

La serata poetica è organizzata in toto da Lucrezia Calabrese figlia d’arte di Marco, valente e appassionato poeta estemporaneo appartenente al nutrito gruppo poetico dell’Alta Valle del Velino. La serata sarà presentata da Mikaela Schiunzi; le ciaramelle e l’organetto, che accompagneranno magistralmente le terzine e le quartine  saranno suonate da Andrea delle Monache.

I poeti a braccio sono una limpida dimostrazione di bravura, un grande dono di natura insito in questo genere di persone che con animo nobile e sincero avvicinano la gente alla poesia. L’arte in tutte le sue articolazioni, prima forma espressiva dell’animo umano, permette a ciascuno di riallinearsi, di rientrare in sintonia con se stessi e con il mondo circostante in un contesto di amicizia e sensibilità. È lo strumento più idoneo a garantire l’esternazione del sentimento popolare esprimendo saggezza e condivisione. La poesia a braccio e gli estempori cantori rappresentano, nel vasto panorama culturale italiano, un’arte antica di grande interesse storico, letterario, antropologico.

Bacugno – uno degli ultimi lembi del Lazio reatino, ove la  vita è trascorsa per centinaia di secoli e continua a scorrere nei suoi aspetti più intimi e problematici, terra di ataviche fatiche e sudori, sacrifici e bontà – è patria di tanti poeti estemporanei che si tramandano l’antica tradizione di generazione in generazione, ha organizzata la 35esima rassegna interregionale dei poeti estemporanei 2022 .

Partecipano alla spettacolare esibizione i poeti abruzzesi Berardino Perilli pastore di Campotosto e Marcello Patrizi di Montereale, mia terra d’origine; i laziali Felice Vanni, Dante Valentini, Paolo Santini, Alessio Runci, Giampiero Giamogante, Francesco Marconi, Stefano Prati, Pietro e Donato De Acutis; ll toscano Emilio Meliani. La poetessa estemporanea, Irene Marconi legata a Bacugno da profondi sentimenti di amicizia, non potendo partecipare per motivi personali, ha scritto un’ottava di saluto alla manifestazione poetica.

Lo start-up della bella ed importante manifestazione canora, prima in assoluto in tutto il Centro Italia, si terrà  mercoledì 3 agosto alle ore 21.00, a Bacugno nel parco antistante le vecchie scuole di Steccato. Ci auguriamo, altresì, che da questo festoso, poetico, evento scaturisca, nonostante le tante problematiche sul tappeto,  un pizzico di normalità e di fiducia nella  ripresa della vita. Come dire con la poesia riparte la vita!

Foto: RietiLife ©

 

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