“Avendo appreso da fonti di stampa del probabile trasferimento presso la Diocesi di Verona, di monsignor Domenico Pompili, vescovo di Rieti, da primo cittadino della città di Amatrice, terra che lo ha visto sempre presente non solo dal terremoto, sento di rivolgervi un accorato e umile appello affinché possiate rivedere la vostra decisione”. Questo ha dichiarato Giorgio Cortellesi, sindaco di Amatrice.
“La mia – ha continuato – è una richiesta che nasce dal cuore. Monsignor Pompili per noi è un simbolo di speranza, di rinascita, di solidarietà a 360 gradi. Con grandi capacità, sensibilità umana e spirituale, è stato vicino alla nostra popolazione nei momenti più duri, non limitandosi a semplici dichiarazioni di circostanza o a sostegni provvisori, ma accompagnando in prima persona processi virtuosi, creando le basi umane e collettive della nostra ricostruzione.
Come me ha posto l’accento, fin subito dopo il tragico sisma che ci ha colpiti il 24 agosto 2016, su una ricostruzione che innanzitutto deve essere, infatti, sociale e culturale. E quando ha potuto ha saputo stimolare, incitare le istituzioni a una politica non solo formale, ma sostanziale. Intercettando le esigenze, aspettative e aspirazioni più vere della nostra terra disastrata e sofferente. L’assenza di monsignor Pompili per noi sarebbe quindi, una grave perdita, un fulmine a ciel sereno. Senza di lui torneremo orfani di un padre, di un guida, che in questo momento, alla vigilia del 24 agosto, non meritiamo”.
“Non spegnete la nostra speranza”: ha concluso il sindaco.
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