Dopo due anni di limitazioni legate alla pandemia, il 208° anniversario di fondazione dell’Arma dei Carabinieri, è stato finalmente festeggiato in forma pubblica nella caserma intitolata a “Raul Angelini”, sede del Comando Provinciale, l’Arma dei Carabinieri di Rieti alla presenza di Autorità, Gonfaloni, Bandiere, Labari, comuni cittadini e soprattutto famigliari dei militari. La “coesione sociale”, tanto agognata da tutti, è finalmente tornata e a beneficiarne sono state principalmente le famiglie dei militari ed i figli in particolare.
L’occasione è stata infatti propizia per i Carabinieri in servizio ed in congedo per ritrovarsi insieme ai famigliari, tra carezze ed abbracci, in un clima di generale distensione e convivialità. Mogli, mariti e figli hanno potuto finalmente rivivere l’ambiente lavorativo nel quale il familiare Carabiniere vive e lavora quotidianamente. Quello di aiutare gli altri è un tema ricorrente e molti bambini sono consapevoli della sua importanza. Non di rado i figli dei Carabinieri sono coloro che risentono più delle difficoltà del lavoro dei genitori, dei quali, seppur indirettamente e in maniera ovattata, vivono spesso anche le esperienze negative, percependone le difficoltà e il peso della responsabilità. Ma sapere che il proprio papà o la propria mamma è Carabiniere al servizio della comunità, è allo stesso tempo un privilegio perché rassicura e fa sentire protetti.
È anche per questo che, in occasione della “Festa dell’Arma”, si è voluto rendere la caserma di Rieti una casa di vetro accessibile davvero a tutti, soprattutto aperta a soddisfare le curiosità dei più giovani, tra i quali anche diversi aspiranti Carabinieri.
Foto: Carabinieri ©