I reati contestati vanno dall’omicidio colposo plurimo alle lesioni colpose e dal disastro colposo al crollo di edificio. In primo grado tutti e cinque gli imputati sono stati condannati. Il rinvio di oggi è stato necessario per difetto di notifica nei confronti dell’imputato Luigi Serafini, amministratore unico e titolare della ditta di costruzione Sogeap che aveva edificato le palazzine (condannato in primo grado a 8 anni di reclusione). Il collegio giudicante non ha, invece, accolto le eccezioni del difetto di notifica per un altro imputato, Corrado Tilesi, ex assessore al Comune di Amatrice all’epoca dei fatti (condannato a 7 anni di reclusione in primo grado) in quanto risulta che la polizia giudiziaria abbia notificato al figlio la convocazione davanti ai giudici di Roma, mentre lui si dichiarava ricoverato in ospedale.
Il processo è stato quindi rinviato al 7 luglio per la relazione dei giudici e per la requisitoria del procuratore generale, Francesco Mollace. Per i familiari delle vittime, molti dei quali presenti in aula anche oggi, “non è giusto che taluni imputati facciano di tutto per rinviare il processo”. L’avvocato Wania della Vigna, difensore delle parti civili, “auspica che non vi siano più rinvii e che il processo inizi nel pieno contraddittorio delle parti”. “Per i familiari delle vittime è uno strazio – ha detto all’Ansa il legale -, è un dolore che si rinnova partecipando alle udienze, ma proseguiranno nella ricerca di verità e giustizia con piena fiducia nell’operato della magistratura”.
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