“Cgil, Cisl e Uil hanno incontrato i deputati Gabriele Lorenzoni, Fabio Melilli e Paolo Trancassini , per chiedere un intervento a favore del territorio in merito alle conseguenze delle gravi inadempienze della ditta Mvm”: lo annunciano i sindacati. I lavoratori reatini, una settantina, sono senza stipendio da 4 mesi.
“La richiesta di incontro era nata lo scorso 26 maggio, quando a seguito della riunione con l’azienda in Prefettura, è apparso chiaro che le promesse fatte di regolarizzare gli stipendi dei lavoratori e le pendenze con gli istituti previdenziali, non sarebbero state onorate. Gli eventi degli ultimi giorni hanno peggiorato la situazione con i lavoratori giunti al limite della sopportazione, mentre da più parti giungono segnalazioni di disservizi della rete che non trovano soluzione proprio perché non ci sono più i lavoratori a garantire manutenzione e riparazioni” dicono i sindacati.
“Questa situazione è insostenibile per le famiglie che non hanno più mezzi di sostentamento, ma anche per il territorio che sta restando indietro nelle opere di digitalizzazione necessarie per ipotizzare strategie di sviluppo. Come possiamo pensare allo sviluppo della telemedicina, del coworking, del turismo, all’industria se stiamo rimanendo indietro su un tema fondamentale come le infrastrutture digitali? Come possiamo tutelare il territorio se 40 giovani tecnici che conoscono e vivono qui saranno costretti ad andare via perché, quel lavoro che sono in grado di fare, è richiesto altrove? Come possiamo accettare che la disperazione lasci il posto alla speranza di un futuro migliore? È arrivato il momento di dire basta, abbiamo chiesto ai parlamentari e lo ribadiamo pubblicamente con questo comunicato, di intervenire presso il Governo anche attraverso atti formali quali una interrogazione parlamentare affinché le ditte che devono occuparsi della digitalizzazione del territorio come pure della necessaria manutenzione e riparazione, si dotino di aziende qualificate e serie per svolgere celermente e professionalmente questi lavori, alienando chi non è in grado di fornire queste garanzie professionali, il tutto nella salvaguardia dei livelli occupazionali che rappresentano la nostra migliore garanzia di futuro per i giovani che restano e perché solo aziende radicate territorialmente possono dare prospettive di concretezza” concludono Claudio Coltella per la Cgil, Franco Camerini per la Cisl e Carlo Costantini per la Uilm.
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