(ch.di.) Disagi per l’utenza ma anche per i dipendenti Cup della Asl di Rieti: aumentano le file per chi deve prenotare e il lavoro per chi tutti i giorni garantisce il servizio. Tutto a causa del taglio di 160 ore mensili di apertura di sportello – di fatto per un risparmio di diverse migliaia di ore. A gestire i servizi Cup è la Gpi Trento, che ha l’appalto per la gestione della prenotazione degli esami. I dipendenti Gpi, così, con il taglio delle ore da parte della Regione (con Asl Rieti che deve adeguarsi), si ritrovano davanti agli sportelli – di fatto dimezzati alla Asl di via delle Ortensie e all’ospedale De Lellis – più persone da gestire nello stesso tempo a disposizione, ma con meno personale “attivo”.
Una situazione ovviamente difficile per l’utenza, che tra prenotazioni e pagamenti vede allungarsi i tempi d’attesa e vessatoria per i dipendenti. Uno di questi si sfoga con RietiLife: “Il nostro è un precariato autorizzato a tempo indeterminato. Questa è la nostra sanità, esternalizzata dalla Regione. Non è polemica con l’azienda, che ci dà da mangiare tutti i giorni e lo fa con regolarità. È uno sfogo con il sistema che beneficia di dipendenti part-time di cooperative o società private: un minestrone. Eppure da quasi vent’anni impiegati e impiegate danno un servizio qualificato nella gestione delle analisi di laboratorio, prenotazioni di visite mediche intra ed extramoenia, agende. Una delle parti fondamentali e primo contatto con l’utenza. Lavoratori, di fatto discriminati, svolgono mansioni qualificate come fossero assistenti amministrativi, ma inquadrati con contratti e trattamenti economici lontani dalle mansioni realmente svolte. A chiudere il tutto il susseguirsi di periodiche gare d’appalto che oltre ha dare poche garanzie in termini di occupazione e mantenimento delle condizioni economiche maturate, pregiudicano la qualità del servizio” si conclude lo sfogo.
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