Siamo un gruppo di mamme, siamo sei e di tre città italiane diverse, e il nostro messaggio per la pace è per tutte le mamme del mondo, in particolare, per le madri dei Paesi in guerra. Parte da Firenze, raggiunge Mantova e Rieti, le città dove viviamo. Siamo le mamme che hanno scritto lettere ai figli che hanno perso, raccontando loro tutto quello che hanno fatto nel loro ricordo. Utilizzando tempi verbali al futuro. Non ci conoscevamo, ci siamo sentite unite condividendo il dolore della perdita di un figlio.
Il nostro è stato un “viaggio”, iniziato scavando nell’anima, tra le salite della vita e compiuto grazie al supporto di un alleato ritrovato come il coraggio. Abbiamo deciso di dedicare il nostro libro “Lettere senza confini “(ADV Edizioni), che raccoglie e custodisce i testi scritti ai nostri figli che sono scomparsi in incidenti stradali, nel terremoto di Amatrice, vittima di femminicidio e un bambino mai nato a tutte le mamme del mondo, in particolare, a quelle dei Paesi in guerra. Le lettere dedicate ai nostri figli Ela, Mauro, Michela, Filippo, Lore e un bimbo che mai nato hanno “incontrato” tante madri e padri in Italia e in altri Paesi. Sono arrivate anche in Francia, Belgio e Australia. Tra di noi c’è anche Giovanna che porta nella vita di ogni giorno l’esempio del dono. Ha donato gli organi del figlio e con questo gesto è stato possibile salvare varie vite umane”. Le lettere dedicate ai nostri Ela, Mauro, Michela, Filippo, Lore e un bimbo che non è nato hanno “incontrato” tante mamme e papà in Italia, ma anche nel mondo. Parole che sono state un abbraccio. Forte, potente.
Gaia Simonetti, Laura Cozzi, Stefania Ciriello, Stefania Lorenzini, Paola Alberti e Giovanna Carboni.
Foto: RietiLife ©