“Oggi (ieri, ndr) alla Camera ho votato contro il Decreto Ucraina. Ho dovuto fare una premessa: smentire di essere putiniano (epiteto che respingo, uscito a seguito di una intervista travisata e piena di virgolettati falsi, e potrò dimostrarlo in sede di giudizio), manifestare la mia solidarietà al popolo ucraino e la mia ferma condanna dell’invasione russa”: lo dice il deputato reatino M5S Gabriele Lorenzoni.
“Bene le sanzioni, ma l’invio delle armi è il contrario della diplomazia e della pace, è il preludio di una dichiarazione di guerra, è un modo per trasformare l’Ucraina nell’Afghanistan d’Europa e non va negli interessi né dell’Europa, né del popolo ucraino. Qualcuno dice che nella seconda guerra mondiale i partigiani imbracciavano le armi e non i fiori, vero, ma combattevano sul campo insieme agli americani, non erano lasciati soli, col rischio di essere massacrati dall’invasore. Ho inoltre richiamato una sentenza della Corte di Cassazione che ha dato ragione ad un cittadino ucraino fuggito dal suo Paese come obiettore di coscienza per essersi rifiutato di andare a combattere nel Donbass, che ci ricorda che il rischio che queste armi alimentino crimini di guerra e contro l’umanità è molto alto” conclude Lorenzoni.
Foto: RietiLife ©
Affermazioni storiche a dir poco strampalate, quelle del nostro parlamentare. Quando mai i partigiani “combatterono insieme agli americani”? La Resistenza in Italia ha inizio dopo l’8 settembre, ben prima della liberazione da parte degli Alleati. Ed un esempio viene dalle famose quattro giornate di Napoli, con cui la città si liberò dai nazifascisti ben prima dell’arrivo degli angloamericani.
https://www.anpi.it/storia/120/la-resistenza-italiana#:~:text=La%20Resistenza%20italiana%20si%20sviluppa,armistizio%20con%20gli%20anglo%2Damericani.