Sciopero dei camionisti lunedì 14 marzo. Ad annunciarlo è Trasportounito, l’associazione italiana degli autotrasportatori professionisti, che sul suo sito scrive che “le aziende di autotrasporto sospenderanno a livello nazionale i loro servizi per causa di forza maggiore”. Anticipando le manifestazioni annunciate per il 19 marzo da Unatras, l’associazione degli autotrasportatori professionisti spiega in una nota che “non si tratta di uno sciopero né di una rivendicazione specifica, bensì di un’iniziativa finalizzata a coordinare le manifestazioni sullo stato di estrema necessità del settore”. L’aumento dei prezzi dei carburanti, divenuto costante nelle ultime settimane, sta, infatti, mettendo in seria difficoltà l’intero settore.
“E’ necessario garantire la consegna dei prodotti alimentari per assicurare le forniture alla popolazione ed evitare speculazioni e scaffali vuoti in un momento di grandi tensioni per la filiera”. E’ l’appello lanciato da Coldiretti Lazio, Filiera Italia, Unaproa, Assocarni, Unaprol Impresapesca Coldiretti e Aia nel comprendere le grandi difficoltà dell’autotrasporto “con una colossale truffa a spese delle imprese e dei cittadini” secondo lo stesso ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani. Si tratta di valori completamente fuori controllo che colpiscono anche le attività produttive dall’agricoltura alla pesca fino all’industria alimentare.
“Occorre intervenire – spiega il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri – per contenere i costi energetici delle attività produttive e distributive essenziali al Paese, contrastando i fenomeni speculativi chiaramente in atto”. Lo stop dell’autotrasporto che può provocare danni incalcolabili alla filiera agroalimentare in un Paese come l’Italia dove l’85% delle merci viaggia su strada, mettendo a rischio i prodotti piu’ deperibili, dall’ortofrutta al latte, dalla carne al pesce, ma anche alimentando una pericolosa psicosi negli acquisti sugli scaffali dei supermercati è l’appello di Coldiretti, Filiera Italia, Unaproa, Assocarni, Unaprol, Impresapesca Coldiretti e Aia. “Una situazione che – dicono le associazioni della filiera – aggraverebbe le già rilevanti difficoltà della filiera agroalimentare costretta a far fronte a pesanti aumenti dei costi di produzione per le materie prime e l’energia con l’esplosione della guerra in Ucraina che sta ostacolando gli scambi commerciali in un Paese come l’Italia fortemente dipendente dall’estero”.
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