Foto: Emiliano GRILLOTTI ©
(r.l.) Sono state consegnate oggi ai cittadini di Amatrice 56 unità abitative nel Condominio Picente-Il Casaletto in piazza Sagnotti, case da tempo attese dopo i crolli dovuti al terremoto del 2016. A queste se ne aggiungeranno altre 26 che saranno consegnate il prossimo 11 marzo 2022 per un totale di 82 famiglie che possono così tornare ad un primo spiraglio di normalità. Alla cerimonia di consegna presente il commissario all’emergenza sisma Giovanni Legnini e le autorità cittadine con il sindaco Giorgio Cortellesi su tutti e il vicesindaco Roberto Serafini.
“Amatrice comincia ad avere una casa – ha dichiarato Cortellesi – quel bene fondamentale e irrinunciabile che tutti aspettavano e aspettavamo dai giorni drammatici del terremoto. Questo è solo l’inizio della normalizzazione, condizione indispensabile per tornare a vivere con dignità la nostra città. E ripartire, ricostruire da tutti i punti di vista, famigliari, sociali, economici. L’impegno dell’Amministrazione è proseguire su questa strada con sempre maggiore velocità ed efficacia. Siamo felici di questo primo risultato e abbracciamo tutti i nostri concittadini per la pazienza che hanno avuto. Hanno dimostrato, come noi, di crederci, di non mollare mai, di resistere, al di là delle difficoltà e delle lungaggini burocratiche”.
Uno sguardo anche al mondo durante la cerimonia di consegna, col vicesindaco Roberto Serafini che ha guardato all’Ucraina: “Nel giorno della consegna delle case ai nostri cittadini, una giornata ricca di gioia, di felicità, per chi dopo il terremoto, ha aspettato tanto tempo per tornare nelle proprie abitazioni, non possiamo ignorare la tragedia delle famiglie ucraine colpite dalla guerra. E per dare un nostro contributo fattivo a un dramma così grande, abbiamo pensato di mettere a diposizione degli alloggi abitativi, secondo le nostre possibilità. Quando c’è stato il terremoto – ha continuato Serafini – Amatrice è stata il cuore della solidarietà italiana e del mondo. Ecco, ora, come Amministrazione, sentiamo la necessità e l’urgenza di ricambiare queste persone sfortunate con lo stesso amore“.