Appuntamento con la rubrica “Nature”, questa volta pubblichiamo lo scatto del nostro Gianluca Vannicelli che ritrae il bellissimo borgo di Castel di Tora sul Lago del Turano.
Castel di Tora sino al 1864 era Castel Vecchio (Castrum Vetus) e gli abitanti si chiamano ancora “castelvecchiesi”. Il nuovo nome si rifà all’antica e famosa (ma d’incerta collocazione) città sabina di Thora, poi pagus (villaggio) romano. Castel di Tora, tra Carsoli e Rieti, lungo la vallata del Turano, ora imponente borgo dominante l’omonimo lago, trae le sue origini agli inizi dell’anno mille all’epoca del fenomeno degli “incastellamenti” ed è menzionato per la prima volta nei documenti farfensi del 1035 con il nome di “Castrum Vetus de Ophiano” (Chronicon Farfense). Per secoli è stato chiamato “Castelvecchio” (aggettivo castelvecchiese) nome mutato dopo l’unità d’Italia nel 1864 in quello di Castel di Tora, a ricordo di un antico pagus sabino romano detto Thora Thiora.
Dopo il 1862 Castel di Tora rimase aggregata all’Umbria, e cioè alla provincia di Perugia, come tutto il circondario di Rieti, per passare nel 1923 sotto la Provincia di Roma.
Nel 1927 passò sotto la Provincia di Rieti appena creata. Negli anni 1935-38 fu costruita la diga di Posticciola e creato il lago artificiale del Turano che sommerse i terreni più fertili della valle, causando una forte emigrazione della popolazione locale, che all’epoca contava circa 1000 abitanti. L’invaso del Turano è di circa 165.000.000 di mc di acqua ed è collegato al bacino artificiale del lago Salto, costruito nello stesso periodo, con una galleria lunga circa 9.00 Km.
Con il progressivo spopolamento, negli ultimi anni, vi è stata una completa trasformazione dell’economia locale, che dall’agricoltura e dalla pastorizia si sta progressivamente trasformando ed orientando verso il settore terziario del commercio e del turismo.
Assume particolare rilevanza il contesto paesaggistico in cui è inserito l’intero territorio comunale, caratterizzato da pascoli e boschi su rilievi che incidono profondamente nel territorio circostante. Il centro abitato di Castel di Tora si inserisce armonicamente in tale contesto costituendo unità raffigurativa con il resto del paesaggio circostante. Pur avendo riscontri di testimonianze di epoca romana, l’edificazione che ha maggiormente caratterizzato l’antropizzazione dei luoghi è tipicamente medievale, con edifici in muratura in pietra locale a faccia vista e copertura con strutture in legno e manto in coppi e controcoppi di laterizio. Detta tipologia è praticamente rimasta invariata fino alla I metà del novecento. Il tessuto urbanistico del centro abitato di Castel di Tora è rimasto pressoché invariato, dalle caratteristiche viuzze con selciati in pietra locale e porfido, mantenendo le originarie proporzioni di omogeneità dei volumi costruiti.
Foto: Gianluca VANNICELLI ©