Si è svolta ieri, presso la sala studio dell’archivio storico della Diocesi del capoluogo sabino, la consegna di alcuni documenti storici (in copia) da parte del Comitato di Rieti della Croce Rossa Italiana alla Curia vescovile.
Presenti all’incontro il vescovo Mons. Domenico Pompili, il responsabile dell’archivio diocesano della Curia don Luciano Candotti, il responsabile dell’Istituto Storico “Massimo Rinaldi” Fabrizio Tomassoni, le infermiere Volontarie ed esponenti del Comitato Cri Rieti.
Di recente scoperta, le preziose carte risalgono agli anni Trenta e mettono in luce il rapporto di stima e fiducia tra il Venerabile Massimo Rinaldi, allora Vescovo di Rieti, e il neonato Comitato locale. Tra i documenti, quello risalente al 1937, attesta una donazione in denaro da parte della Curia al Comitato reatino che aveva l’impellente necessità di acquistare una nuova ambulanza per l’assistenza alla popolazione. Un “pezzo di carta” che ha un indiscutibile peso: il valore della cooperazione tesa a sostenere le maglie più fragili della società.
“Il nostro obiettivo è quello di dar voce ai documenti che sono una testimonianza di alto valore storico non solo per il nostro Comitato ma anche per il tessuto cittadino” spiega la delegata DIU ed esperta di Storia della Croce Rossa Italiana, Maria Rita Bianchetti che, con la collaborazione della Sorella Claudia Di Tommaso, continua il lavoro di ricerca e archiviazione dei documenti storici della Cri Rieti.
“Carte logore che sento il dovere di catalogare per ricostruire una storia che ci appartiene – continua la delegata Bianchetti -. Siamo partite dall’anno della nascita del Comitato reatino, il 1929, per arrivare al 1950. Fogli sottili, a volte ammuffiti, che raccontano non solo le operazioni di soccorso della Croce Rossa o i suoi rapporti con le Istituzioni ma anche le criticità sofferte dalla popolazione in quegli anni. Dalla vasta documentazione risalente al primo decennio (1929-1939), ad esempio, abbiamo estrapolato testimonianze sull’assidua attività di comunicazione a sostegno delle campagne antitubercolari. La Croce Rossa locale organizzava incontri rivolti alla cittadinanza per spiegare, anche attraverso l’ausilio di opuscoli, il tipo di malattia e l’importanza dell’igiene e delle vaccinazioni. Una memoria che oggi più che mai diventa presente”.
Il Comitato di Rieti della CRI ringrazia il vescovo Pompili che ha apprezzato il lavoro storiografico svolto auspicando alle nostre esperte volontarie di trovare altri documenti che sono una viva testimonianza dei legami storici tra l’associazione Cri del territorio e i diversi organi istituzionali di un passato che è ancora presente.
Foto: CRI ©