Trasporti, Confartigianato lancia l’allarme: “Con caro carburante aziende reatine a rischio collasso”

Un comparto già in grande difficoltà che con il rincaro dei carburanti rischia il collasso. È l’allarme lanciato dai trasportatori reatini di Confartigianato che chiedono al Governo di andare oltre l’indifferenza. “Quello che si è abbattuto nel mondo dell’autotrasporto è uno tsunami spaventoso – afferma Maurizio Aluffi, Direttore di Confartigianato Imprese Rieti – Il malcontento è generalizzato e investe tutto il territorio, e tra le imprese sta generando fenomeni di rabbia che rischiano di sfociare in proteste incontrollate”.

“C’è il rischio concreto che sia più conveniente spegnere i motori anziché continuare a viaggiare – ribadisce Giuseppe Rauco Presidente di Confartigianato Trasporti Rieti – Nei prossimi giorni valuteremo con i colleghi anche di altre province, come dare vita a iniziative propedeutiche ad azioni di autotutela della categoria, non esclusa la proclamazione di un fermo dei servizi”.

Ricordiamo che il settore è fondamentale per l’economia del Paese, infatti oltre l’80% delle merci viaggia su gomma. Nel periodo pandemico gli autotrasportatori non si sono mai fermati garantendo l’approvvigionamento dei beni primari sfidando restrizioni, rischi e spesso discriminazioni. Il perdurare del rincaro dei carburanti, unitamente agli aumenti di materie prime, di luce e gas, incide in maniera pesante sulle economie delle imprese di autotrasporto che hanno visto aumentare i costi relativi all’additivo AdBLUE per i veicoli moderni e il GNL (gas naturale liquefatto). Parliamo di aumenti generalizzati di oltre il 25% annuo, che significano maggiori costi per oltre 535 milioni di euro che l’autotrasporto non riesce a rimborsare sui propri committenti e che finiscono per scaricarsi interamente sui già risicati margini di profitto delle aziende.

A seguito dell’impennata dei prezzi alla pompa di benzina, diesel e gpl, l’ufficio studi di Confartigianato Imprese Rieti, con l’ausilio dei colleghi di CGIA di Mestre, ha cercato di capire come si articolano gli aumenti e chi ne beneficia. Quello che salta immediatamente agli occhi è che l’erario nel 2021 ha incassato un maggiore gettito di circa 1 miliardo. Basti pensare che tra accise e IVA si arriva al 55,5% del costo totale. Il costo di produzione è quindi il 44,5%. Tradotto in cifre significa che sull’ 1,700 euro a litro di gasolio il prezzo di produzione è 0,76 euro, le accise 0,64 euro e l’iva 0,30 euro.

L’aumento vertiginoso del prezzo alla pompa passato da 1,35 del gennaio 2021 all’ 1,70 di febbraio 2022 ha comportato un aggravio di 10130 euro ad automezzo di portata superiore a 11 tonnellate che percorre 100.000 km e consuma 1 litro per 3,5 km. Si è passati da una spesa media di 38.470 euro a 48.600 euro con un incremento del 26,3%.

A Rieti: Secondo gli ultimi dati del Ministero delle infrastrutture e delle mobilità sostenibili, il numero delle imprese di autotrasporto in Italia è 98.517. Il Lazio con le sue 8.937 imprese è la quinta regione dopo Lombardia, Emilia Romagna, Campania e Veneto. In provincia di Rieti sono 257 le imprese che danno lavoro a oltre 600 addetti. I dati sono aggiornati al 31 dicembre 2020. L’ufficio studi di Confartigianato Imprese Rieti ha anche evidenziato i costi e i relativi aumenti che hanno sostenuto i trasportatori reatini riferiti alle tratte più importanti quali Rieti-Reggio Calabria, km 1515, costo carburante 2021 593 euro, costo carburante febbraio 2022 746 euro, con un incremento di 153 euro; Rieti-Torino, km 1356, costo carburante 2021 530 euro, costo carburante febbraio 2022 551 euro, con un incremento di 113 euro (vedi tabella n.2).

COSA CHIEDONO I TRASPORTATORI

  • Provvedimenti economici di sostegno alla categoria, quali crediti di imposta per i maggiori costi sostenuti per i carburanti, attingendo al “tesoretto” che ha incassato il Fisco sull’iva pagata per le accise;
  • Previsione di un meccanismo di adeguamento automatico per l’aumento del gasolio;
  • La ripubblicazione aggiornata da parte del MIMS dei costi di esercizio che gravano sugli autotrasporti;
  • Apertura del tavolo di lavoro permanente sulle regole di settore, per un’analisi approfondita che affronti in particolare l’impatto delle nuove norme comunitarie in tema di accesso al mercato, le semplificazioni burocratiche e la revisione degli onerosi obblighi formativi per contrastare la carenza di conducenti.

Foto: RietiLife ©

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