Area: “Quella ucraina non è la nostra guerra”

“In queste ore, mentre in Italia si discute sulle calze a rete dei cantanti di Sanremo e si privano centinaia di migliaia di italiani del diritto al lavoro in nome di un fantomatico diritto alla salute, nel mondo si attende con apprensione di capire se la guerra fredda tra U.S.A. e Russia si trasformerà in conflitto armato o meno”: lo dice Chicco Costini per Area Rieti.

“Da una parte i comunicati dell’intelligence americana, che ricalcando uno schema già visto, “preparano” le giustificazioni all’uso delle armi da parte dalla NATO, dall’altra meno prosaicamente Putin schiera carri armati e missili; in mezzo l’Europa, impotente, balbuziente, costretta sua malgrado ad affiancare Biden in un susseguirsi di minacce, il cui risultato è difficile da comprendere. Ai margini l’Italia, sempre più ruota di scorta delle grandi potenze, silenziosa ed inutile in uno scacchiere i cui destini rischiano di avere conseguenze peggiori della pandemia stessa. Area Rieti, che sicuramente non è malata del morbo del pacifismo ipocrita delle anime belle della sinistra italiana, è perfettamente consapevole che la guerra, con i suoi orrori e morti, è parte fondamentale della storia della civiltà umana; strumento necessario a difendere gli interessi dei popoli e delle Nazioni, parte integrante delle dinamiche geopolitiche, e che negarlo sia velleitario. Lo stesso Papa, che tuona quotidianamente contro la guerra, dimentica che l’espandersi del cristianesimo, prima che sulle parole dei profeti, si è fondata sull’imposizione delle armi, da Costantino in poi. Per cui la nostra contrarietà al conflitto in Ucraina non è condizionato da utopistiche pulsioni antimilitariste, ma dalla convinzione che questa guerra non difende gli interessi dell’Italia, e più in generale dell’Europa” conclude Costini.

Foto: RietiLife ©

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