(di Christian Diociaiuti) Simone Petrangeli ufficializza la candidatura alle primarie del centrosinistra. Ex sindaco di Rieti, dal 2012 al 2017, ora all’opposizione, è in corsa “contro” Claudio Di Berardino per l’evento elettorale cittadino del centrosinistra del 6 marzo. “Con Di Berardino non siamo avversari, l’avversario è la destra. Le primarie non sono un salvataggio in calcio d’angolo. Il Pd? Un riferimento della coalizione, ma ci sono tanti partiti che formano la coalizione. Gli azionisti di maggioranza del centrosinistra sono i cittadini, non ci sono padroni” ha detto Petrangeli, che provocato sul numero 99 (lo scarto con cui vinse Cicchetti) e sul cedro (ricordate la polemica al Borgo?) – ha aggiunto “pianterò 99 cedri dovessi vincere primarie ed elezioni”.
“Il mio comitato elettorale ha presentato ieri le firme per competere alle prossime primarie. Grazie chi ha sostenuto la mia candidatura, i cittadini e i gruppi politici: Rieti Città Futura, Centro Democratico, Controvento, Azione e tanti altri che aumenteranno il sostegno alla mia candidatura – ha detto Petrangeli – questa è un’epoca in cui c’è una distanza siderale tra cittadini e politica, rischiamo di vivere una democrazia sulla carta. La partecipazione è l’antidoto all’antipolitica”.
Poi affondo e programma: “Questa città è peggiorata in 5 anni, ho incontrato tanti cittadini pentiti di aver interrotto l’esperienza 2012-2017. Non c’è stato un giorno senza che un cittadino non mi abbia chiesto di tornare in pista. Le primarie sono festa di democrazia e mai motivo di divisione. Siamo una squadra e non siamo avversari. Ci sono tre temi portanti per le prossime amministrative: serve contrastare l’esodo dei giovani dalla città per studio o lavoro; bisogna fare sì che questa città sia davvero capoluogo di provincia, può essere capofila con alleanza territorio con realtà medie e piccole; e poi un’altra questione epocale, combattere le diseguaglianze. Le primarie arrivano dopo un lungo confronto nella coalizione. Quale metodo migliore per sciogliere i nodi? Il voto popolare è la leva per vincere a primavera alle Comunali. Non sono divisive, anzi”. E su Carlo Ubertini possibile sfidante, Petrangeli non fa drammi: suo ex assessore, sarà probabilmente un avversario alle Comunali qualora Petrangeli s’imponesse su Di Berardino. Tra le altre proposte, un’analisi sullo sfruttamento dei fondi del Pnrr la reviosione della gestione della macchinaamministrativa.
“Rieti è stata sempre la città delle occasioni perse. Ma con il lavoro di Fabio Melilli alla Camera e in Commissione bilancio, finalmente qualcosa sta cambiando – ha detto Petrangeli – Le risorse sulle infrastrutture, i treni bimodali, l’idrogeno e la ferrovia e molto altro. Tutto quello che facciamo ha un obiettivo: creare lavoro per i nostri giovani”. E poi la provocazione: “Se ho più paura di Sinibaldi o Di Berardino? Ho più paura di risolvere i problemi della città. Le primarie serviranno per unire il centrosinistra, batteremo le destre”.
“Alle primarie (che in città mancano da 10 anni, le vinse proprio Petrangeli, ndr) mi aspetto una partecipazionealta, il covid ha cambiato le nostre abitudini. Per evitare spavento, faremo seggi all’aperto. Sarà chiesto un piccolo obolo. Ma la città si deve confrontare con questi metodi” ha concluso Petrangeli.
LA NOTA DI PETRANGELI
La candidatura è stata formalizzata nella giornata di ieri quando il mio comitato elettorale ha presentato le firme necessarie per competere alle prossime elezioni primarie del 6 marzo. Ringrazio i cittadini che hanno sottoscritto la mia candidatura e sono grato soprattutto ad i gruppi politici insieme ai quali sto portando avanti questa avventura: Rieti città futura, Centro democratico, Sinistra italiana, Alleanza per Rieti, Controvento, Azione e tanti altri che nei prossimi giorni aumenteranno il gruppo di sostegno alla mia candidatura. Le elezioni primarie sono arrivate dopo una discussione approfondita all’interno della coalizione e sono state un successo politico per chi, come noi, ne ha sempre sostenuto la necessità come metodo migliore per selezionare il candidato sindaco di centrosinistra, sciogliendo i nodi interni alla coalizione. In vista del 6 marzo, l’obiettivo di tutti deve essere la più ampia partecipazione possibile, essendo questa un’occasione per scegliere il futuro della comunità e ritrovare coesione all’interno del centrosinistra.
A chi ritiene che le primarie siano divisive, ricordiamo che niente riesce ad unireun gruppo politico e a consolidare un leader come la legittimazione popolare, sistema opposto all’imposizione di candidati scelti dall’alto senza coinvolgimento dei cittadini. Anche per questo, riteniamo un errore non aver permesso ai sedicenni e agli stranieri residenti di votare. Ci auguriamo, anche grazie al calo dei contagi, una buona affluenza alle primarie. Averle scelte è stato un atto di coraggio, abbiamo messo in moto una macchina organizzativa complessa e non banale, offrendo scurezza ai cittadini. Sappiamo che il covid potrebbe influenzare negativamente l’affluenza, motivo per quale abbiamo deciso di allestire tutti i seggi all’aperto.
Facendo tesoro dell’esperienza amministrativa maturata come sindaco e come consigliere di opposizione, ho basato la mia candidatura su tre temi strutturali necessari alla città e al territorio: Il primo è relativo all’esodo che costringe ogni anno centinaia di giovani a lasciare la città per motivi di studio e di lavoro. L’Istat ci dice che nel 2030 saremo 42 mila abitanti e l’età media reatina sarà di 54 anni, concretizzando il rischio di vedere la comunità privata di un’intera generazione. Il secondo punto è la trasformazione di Rieti in punto di riferimento in grado di collegare tra loro le piccole e medie realtà territoriali circostanti, costruendo finalmente un capoluogo di provincia effettivo e non solo formale. Si deve abbandonare la competizione tra comuni e favorire la coesione e la cooperazione nell’ambito di progetti di sviluppo integrati. Il terzo punto, fondamentale, è il contrasto delle disuguaglianze. Una città disuguale è una città che non cresce e che non può garantire il futuro ai propri figli. Continuano ad aumentare le famiglie reatine in difficoltà, rendendo ancor più urgente un intervento politico che metta al centro la persona, unendo diritti sociali e diritti civili.
Come nota finale, mi sento di chiarire un punto programmatico intorno ai fondi del PNRR. Mi preoccupa e mi indispettisce la correlazione tra le consistenti quantità di denaro in arrivo ed il grande interesse per le elezioni del capoluogo. Il PNRR è una grande occasione, a patto che ci siano un’idea di città ed una visione del futuro. Per questo ritengo sia opportuno creare una commissione speciale in grado di acquisire e spendere in modo costruttivo i fondi in arrivo, riorganizzando la macchina amministrativa, seguendo gli obiettivi proposti nel piano europeo ed evitando così le ennesime cattedrali nel deserto. Nel periodo 2012-2017, la mia amministrazione ha vissuto il momento peggiore della crisi economica che ha colpito Rieti e l’Italia, mettendoci la faccia e salvando il comune dal dissesto ereditato dalle precedenti gestioni di destra. Io sono reatino ed amo profondamente la mia città ed il mio spirito di servizio è sempre lo stesso, sia quando c’era da salvare il Comune dal dissesto sia ora che si profila l’opportunità di avere importanti risorse a disposizione.