Si è svolto oggi, 8 febbraio, l’incontro con la Regione Lazio avente come oggetto la mobilità in deroga e le politiche attive da effettuare nelle aree di crisi complessa. Sono Cgil, Cisl e Uil ad annunciarlo.
“La Regione ci ha informato che per erogare per il 2022 la mobilita ai 1054 percettori occorrono 23 milioni di euro, fabbisogno che la Regione ha già comunicato al Ministero ed è in attesa del decreto di riparto per renderli esigibili. La Regione Lazio ha chiesto alle organizzazioni sindacali un monitoraggio sui percettori di mobilità per conoscere con maggiore precisione il numero di coloro che raggiungeranno il requisito pensionistico nel corso dell’anno. Per quanto riguarda le politiche attive la Regione ha proposto 3 tipologie di intervento: indirizzato a coloro ai quali mancano 2 anni al raggiungimento della pensione attraverso la definizione di uno specifico progetto; incentivare le aziende che assumono un percettore della mobilità con un bonus maggiorato; uno specifico bando per incentivare l’autoimprenditorialità” scrivono i sindacati.
“In premessa le organizzazioni sindacali hanno posto l’accento sui ritardi dell’Inps nell’erogare le previsioni dell’articolo 38 comma 2 bis del decreto sostegni bis, cioè la sospensione delle riduzioni degli importi della mobilità in caso di terza e quarta proroga ed hanno chiesto un intervento di sollecito della Regione presso l’Inps. Le organizzazioni sindacali hanno reputato opportuno la ripresa della discussione sulle aree di crisi complessa sia per quanto riguarda il finanziamento della mobilità e sia di uno specifico intervento di politiche attive dedicato ai percettori dell’ammortizzatore. In realtà questa discussione era in una fase avanzata già nel 2019, ma la pandemia ha interrotto ogni possibile attuazione. Le organizzazioni sindacali però oltre alle 3 tipologie di intervento proposto dalla Regione, hanno sottolineato che l’attuale quadro normativo ci offre un’altra possibilità, quella delle sperimentazioni e innovazioni inserite nel programma GOL in base al quale la Regione stessa deve elaborare un proprio piano di attuazione. La Regione Lazio per quanto riguarda i ritardi dell’Inps si è impegnata a scrivere al Presidente dell’INPS al fine di sollecitare la corresponsione della quota di mobilità che in base alla norma non doveva essere ridotta e che riconvocherà il tavolo tra una ventina di giorni per definire l’accordo su mobilità e cassa in deroga. Le organizzazioni sindacali ritengono che questo primo incontro sia stato utile e valutano che il momento è opportuno per provare a sperimentare soluzioni innovative che possono portare lavoro ed economia sui territori” concludono.
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