“Il 9 febbraio 2022 ricorre il 173°anniversario della proclamazione della Repubblica Romana del 1849. Tale data riveste una particolare importanza per la storia di tutto il territorio dell’Italia centrale e delle Romagne, che all’epoca vissero l’esperienza della nascita del primo stato repubblicano europeo. Essa nacque infatti su tutto il territorio dell’ex regno del Papa re, dopo che lo stesso si trasferì a Gaeta”: lo scrive Gianfranco Paris – Direttore del Comitato di Rieti dello ISR.
“Per la prima volta gli abitanti di quel territorio, comprese le provincie di Rieti, Viterbo e Spoleto, si recarono a votare per eleggere i propri rappresentanti per la redazione di una costituzione che diventasse la legge fondamentale del nuovo stato. I nostri antenati hanno avuto, per la prima volta nella storia d’Europa, il privilegio di assaporare l’emozione di recarsi a votare con suffragio universale (uomini e donne) e con la partecipazione anche degli analfabeti (cosa per quell’epoca quasi incredibile). Quelle votazioni elessero quattro reatini Ippolito Vincentini, Francesco Battistini, Giuseppe Maffei e Mario Simeoni a partecipare alla discussione ed ad approvare la prima costituzione repubblicana democratica dell’Europa moderna, che cento anni dopo fu presa a modello dai costituenti della Repubblica Italiana per la redazione di quella della Repubblica italiana tutt’ora vigente. Quei nomi sono indelebilmente scritti nella targa commemorativa dell’evento collocata nel 1999, in occasione del 150° anniversario dell’evento, sotto i portici del comune di Rieti. Nel 1849 la città di Rieti ebbe il privilegio di ospitare per 3 mesi e ½ Garibaldi nel palazzo Colelli, dove fu raggiunto da Anita nel mese di febbraio e dove i coniugi poterono assaporare la vita familiare per ben 47 giorni facendo la conoscenza con la popolazione reatina che ben presto cominciò a chiamarla sor’Annita, come nelle migliori tradizioni familiari della città. In quei tre mesi e ½ Garibaldi portò a compimento l’arruolamento della Prima Legione Italiana di volontari che partecipò poi alla difesa della repubblica e che, dopo la sconfitta, anziché sciogliersi, programmò di andare a combattere per la difesa di Venezia ed iniziò una odissea di peregrinazioni, nel corso delle quali Anita perse la vita, per sfuggire a tre eserciti quello francese, quello borbonico e quello austriaco, fino al suo ingresso in Toscana e di lì imbarcarsi per l’America” dice Paris.
“A Rieti in quel periodo soggiornò per vari mesi anche la prima reporter di guerra del mondo, la giornalista americana Margareth Fuller, inviata in Europa per raccontare i moti del 1848, al fine di far nascere il piccolo Angelo Ossoli, figlio del marchese Ossoli che, pur di famiglia papalina, si era messo a disposizione della Repubblica e si era fidanzato con Margareth. Fu proprio durante l’epopea della Repubblica Romana che la città di Rieti visse uno dei momenti più importanti della propria esistenza partecipando attivamente alla costruzione della storia nazionale. Sono questi i motivi per i quali la ricorrenza del 9 febbraio per la città e per la Sabina tutta, oltre che avere un valore intrinseco per i risvolti sulla politica europea e per l’impegno dei suoi figli migliori, merita di essere sottolineata e ricordata nelle scuole, nelle famiglie ed in tutti i luoghi di cultura” conclude Paris.
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