“È di questi giorni la notizia della chiusura di alcune attività storiche sul Terminillo, che vanno ad aggiungersi a una lunga lista di altri servizi che avevano già lasciato la montagna, dal bancomat alla farmacia, per non parlare dei continui problemi relativi al funzionamento degli impianti. A fine anno era stata invece la prolungata chiusura del museo civico di Rieti a destare più di qualche perplessità, sia per il tempismo, avvenuta proprio durante le festività natalizie, che per il modo in cui è stata comunicata, con tanto di cartello stampato e date corrette a penna”: lo dice Rieti In Comune, che parteciperà alle prossime Comunali di Rieti e sarà rappresentato da Alessandro Fusacchia, Giovanni Ludovisi, Rosella Volpicelli, Stefano Signorini, Emanuele Martini, Pietro Signorini, Emanuele Festuccia
“Sarebbero solo piccoli ma significativi segnali – gli ultimi in ordine di tempo – di una città da anni “abbandonata” a se stessa e caratterizzata da troppi, inconsistenti, annunci, se non fossero anche il biglietto da visita per il turista che decide di trascorrere qualche ora o giorno a Rieti. In attesa dei dati del 2021, non deve meravigliare più di tanto quindi il quartultimo posto nazionale conquistato dalla provincia di Rieti per quanto riguarda il ‘tasso di turisticità’ (secondo i dati 2020 dell’Istat). Per i non addetti al settore, il tasso di turisticità è un indicatore che misura il rapporto tra le presenze dei turisti negli esercizi ricettivi (alberghieri o complementari) e il numero di abitanti di un dato territorio. Si tratta quindi di un indicatore importante perché non si basa su numeri assoluti (sarebbe ingeneroso confrontare le presenze turistiche di Rieti con quelle di Roma, Firenze o Napoli), ma tiene conto delle differenze demografiche tra i vari territori. E Rieti, con un tasso di turisticità pari a 0,43 (0,43 presenze per abitante), nel 2020 riesce a fare meglio solo di Enna, Avellino e Benevento e peggio di altre 103 città. Non andava molto meglio in epoca pre-Covid, con un tasso di turisticità pari a 0,70 nel 2019 (terzultimo posto nazionale), 0,72 nel 2018 (quartultimo posto nazionale) e 0,68 nel 2017 (quartultimo posto nazionale). Risultati, quelli ottenuti da Daniele Sinibaldi, ricordiamo assessore al turismo del comune capoluogo di provincia, inferiori rispetto a quelli delle precedenti giunte. Per la cronaca, nel 2020 le prime province per tasso di turisticità sono Bolzano (40,7 presenze per abitante), Rimini (26,7) e Trento (21,5)” dice Rieti In Comune.
“Rieti in Comune è convinta che Rieti abbia tanti elementi di attrattività turistica da valorizzare, a partire dal centro storico, la Valle Santa, il Terminillo e i laghi. Siamo altrettanto convinti che la politica degli annunci, la mancanza di visione, e le iniziative di scarso impatto o eccessivamente lontane dalla realtà, stiano facendo scomparire Rieti dalla mappa del turismo nazionale e internazionale. A bocciare l’operato del candidato sindaco Daniele Sinibaldi non è solo Rieti in Comune, ma i risultati, oggettivi, ottenuti in quasi 5 anni di amministrazione della città. Il prossimo sindaco di Rieti dovrà avere ben chiaro un piano di marketing territoriale per l’intero territorio, a partire dai grandi eventi sportivi previsti per il 2022, e il ruolo strategico che dovrà svolgere per il progetto nazionale #Greccio2023 a supporto delle iniziative cultuali a rilevanza internazionale per le celebrazioni degli 800 anni del primo presepe, realizzato da San Francesco nel 1223 – aggiungono – Il Comitato nazionale istituito dal Ministero della Cultura grazie ad un emendamento dell’onorevole Alessandro Fusacchia, presieduto dal sindaco di Greccio Emiliano Fabi e composto di figure di grande esperienza in progettazione e rigenerazione culturale e di rappresentanti del territorio, ha a disposizione 3,9 milioni di euro per queste iniziative e per le infrastrutture “strettamente legate” e necessarie alla loro realizzazione. Nei giorni scorsi è stato pubblicato il bando per selezionare il/la manager culturale che dovrà essere di grandi capacità e con esperienza anche internazionale. È possibile fare di Greccio 2023 un percorso e un’esperienza paragonabili a quelle delle capitali italiane o europee della cultura, o dei comitati con cui negli anni abbiamo celebrato i vari anniversari di Leonardo, Raffaello o Dante. È necessario che tutti gli sforzi si concentrino su questo, come momento di riscatto e di rinascita: sarebbe un fallimento di tutti se le pulsioni al piccolo convegnetto locale o alla piccola iniziativa autoreferenziale dovessero anche solo sfiorare lo straordinario lavoro che si può fare” concludono da Rieti in Comune.
Foto: RiC ©