“La bomba energetica non riguarderà solo il 2022, ma è iniziata già da diversi mesi, tanto che diversi impianti e intere filiere hanno già fermato la produzione perché non riescono più a rispettare gli accordi economici presi con i clienti. Non siamo autosufficienti a livello energetico e per attuare la transizione ecologica siamo frenati dai ritardi della burocrazia”. Questo è quanto dichiara il nostro Presidente di Confimi Industria, Paolo Agnelli. “In particolare – aggiunge il Presidente della Federlazio, Silvio Rossignoli – il rincaro delle bollette compromette seriamente gli sforzi che il nostro sistema imprenditoriale sta mettendo in atto per uscire da una crisi pesantissima dovuta agli effetti dalla pandemia. Chiediamo pertanto che le istituzioni mettano al centro dell’attenzione questa emergenza, al fine di studiare misure che possano rendere meno devastante l’impatto dei costi energetici sulla capacità competitività delle nostre imprese”.
Sul tema interviene con fermezza anche il presidente della Federlazio di Rieti, Alberto Cavallari, ribadendo che “l’incremento dei costi del gas come tutti sappiamo si è riversato sul costo dell’energia elettrica questo inevitabilmente mette in difficolta’ le nostre imprese ed avra’ un impatto importante sul conto economico compromettendo i margini operativi , una situazione che si aggiunge già’ alle difficolta legate alla pandemia e alla carenza di materie prime che stanno caratterizzando questi ultimi mesi e incidono negativamente sui fatturati , questo nonostante ci siano segnali importanti di ripresa che avevano segnato da parte di tutti noi un moderato ottimismo”.
“Credo che sia necessario – conclude Cavallari – che le istituzioni prendano atto di questi nuovi ed anomali fenomeni e studino nuove forme di interventi che in parte stanno già facendo per aiutare le imprese a superare il momento di ulteriore difficolta”.
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