(di Christian Diociaiuti – da RietiLife Free Press) “Scioglierò presto la riserva, ma lo strumento delle primarie è un passaggio imprescindibile”: è Claudio Di Berardino a parlare, investito da Partito Democratico, Articolo 1, M5S, Rieti in Comune, Patria e Costituzione e Città Aperta come candidato del centrosinistra a sindaco per le Comunali 2022 a Rieti. Si consuma tutto di sabato sera: prima l’investitura dopo una riunione fiume, poi Simone Petrangeli e la sua Rieti Città Futura a “richiamare” all’ordine tutta la coalizione di centrosinistra, invitando a non imporre un candidato ma a chiedere di scegliere chi dovrà rappresentare il centrosinistra alle Comunali con lo strumento delle primarie. Parole scandite pur non avendo partecipato al tavolo con le forze che hanno “incoronato” Di Berardino. È quest’ultimo – nonostante la benedizione di Zingaretti – a ricompattare l’ambiente con una nota di domenica in cui ribadisce: “Grazie per la fiducia, a breve decido ma sì, facciamo le primarie”.
Votazioni (con regole tutte da stabilire) del centrosinistra che ora aspettano i candidati: salvo non cambino le cose, con Di Berardino, gli sfidanti saranno Simone Petrangeli e presumibilmente Domenico Di Cesare, portavoce di SìAmo Rieti, presidente di Arcigay Rieti e uno dei motori del Lazio Pride che si è tenuto a piazza Mazzini lo scorso 11 settembre, già attivo con diverse proposte in vista delle prossime amministrative. La data delle primarie? Fine febbraio (il 27?) o al massimo il 6 marzo, con i candidati che nel frattempo si fronteggeranno a colpi di campagna elettorale, magari partita in ritardo ma certo ora nel vivo, anche se il candidato formalmente non c’è. Si profila, dunque, l’avversario di Daniele Sinibaldi (centrodestra) e si apre lo scenario della discesa del terzo polo col suo candidato, Carlo Ubertini, che potrebbe accogliere chi non si riconosce negli altri candidati e, dunque, non partecipare alle primarie.
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