L’attività investigativa posta in essere da un “pool” di Carabinieri Forestali esperti nel contrasto agli incendi boschivi, dopo mesi di accurate indagini sotto il coordinamento della Procura di Rieti, ha condotto all’identificazione del presunto piromane che la scorsa estate, alle pendici del Monte Terminillo, utilizzando verosimilmente inneschi rudimentali, ha volontariamente appiccato cinque focolai con suscettività ad espandersi, generando altrettanti incendi boschivi. Gli eventi hanno interessato superfici di vaste dimensioni, tali da necessitare l’intervento di Vigili del Fuoco e Carabinieri Forestali, e hanno provocato la distruzione di intere porzioni di bosco, con prevalenza di essenze di castagno, mettendo a repentaglio la sicurezza delle limitrofe abitazioni.
Grazie a innovative tecniche di repertazione e analisi tecnico-scientifica in uso al personale qualificato dell’Arma forestale, a supporto delle più classiche metodologie di indagine, è stato individuato in un 50enne del luogo, gravato da numerosi precedenti penali, il possibile autore della folle azione incendiaria. Nel corso della perquisizione delegata, nella quale ha concorso anche l’Unita Cinofila “multitasking” dei Carabinieri Forestali di Assergi (AQ), deputata anche alla ricerca di armi ed esplosivi, oltre che di esche avvelenate utilizzate dai bracconieri, sono state rinvenute munizioni per carabina illegalmente detenute. L’uomo, si trova attualmente agli arresti domiciliari su disposizione del Giudice per le Indagini Preliminari. Nel procedimento penale instauratosi nei suoi confronti, la sussistenza della responsabilità penale sarà accertata dal Giudice.
Si comunica, ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca costituzionalmente garantito e nel rispetto dei diritti dell’indagato che, in considerazione dell’attuale fase di indagini preliminari, è da presumersi innocente fino alla sentenza irrevocabile che ne accerti la colpevolezza.
Foto: Carabinieri ©