Minacce, violenze e molestie alla ex e al suo fidanzato: reatino finisce ai domiciliari con braccialetto elettronico

Nei giorni scorsi il personale della Squadra Mobile della Questura di Rieti ha dato esecuzione ad un’ordinanza emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Rieti, su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Rieti, con cui è stata disposta l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, nei confronti di un soggetto reatino. A carico del predetto il Giudice ha ritenuto sussistenti gravi indizi di colpevolezza in ordine al delitto di atti persecutori, posto in essere nei confronti della ex fidanzata la quale ha denunciato di essere stata costretta a subire, anche dopo la fine della relazione sentimentale, continue scenate di gelosia, violenze fisiche e psicologiche, minacce e molestie tali da cagionarle uno stato di ansia, un fondato timore per la propria incolumità, sì da indurla a cambiare le proprie abitudini di vita.

L’uomo era stato anche ammonito, d’ufficio, dal Questore di Rieti, dopo che la scorsa primavera la donna ed un suo conoscente avevano denunciato di essere stati da lui aggrediti e feriti, in pieno centro cittadino. Ciononostante, l’uomo aveva continuato a porre in essere la sua condotta persecutoria, culminata, all’inizio del mese di dicembre, in minacce gravi rivolte alla donna ed al suo attuale fidanzato che, esasperati dalla situazione, hanno deciso di sporgere querela presso l’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso pubblico della Questura. Immediatamente è scattato il dispositivo previsto dalla legge che ha introdotto il cosiddetto “Codice Rosso” per i reati connotati da violenza domestica e di genere, consentendo così all’Autorità Giudiziaria, sulla base della ricostruzione dei fatti fornita dalla Polizia, di assumere, nel giro di pochi giorni, tutte le decisioni necessarie per tutelare la persona offesa.      

Si comunica, ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca costituzionalmente garantito e nel rispetto dei diritti dell’indagato (che, in considerazione dell’attuale fase di indagini preliminari, è da presumersi innocente fino alla sentenza irrevocabile che ne accerti la colpevolezza).

Foto: RietiLife ©

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