(ch.di.) Come anticipato ieri all’interno di Pillole di Sport, il capitano del Rieti, Fabrizio Tirelli non è partito per la trasferta a Gavorrano (leggi). Rottura tra l’uomo simbolo del Rieti – che in queste settimane ha tenuto botta e ha anche resistito ad offerte importanti – e la società.
Alla base della mancata partenza di uno dei giocatori di riferimento della società amarantoceleste, diversi attriti esplosi nelle ultime ore. Non una questione meramente personale, ma legata a un discorso di squadra e di problemi che in tanti lamentano e di cui Tirelli si è fatto portavoce; che si può leggere anche nell’espulsione di rabbia e senza “rimorso” di Marcheggiani contro il Cascina sabato scorso. Anche Marcheggiani è restato nonostante le grandi offerte e la partenza che sembrava imminente. Convinto, evidentemente, a continuare a sposare il progetto. Dopo l’ennesima sconfitta in uno scontro diretto, però, qualcosa si è rotto ancora.
E siamo arrivati alla mancata partenza del capitano che conferma i rumors di diversi giorni: stipendi in ritardo per diversi esponenti della società, giocatori e non, mercato che langue anche in virtù di una situazione di classifica complicatissima e della paura della retrocessione. Un dicembre difficile per il Rieti, che per non aver pagato i tecnici dello scorso anno (la gestione era in mano a Curci a onor di cronaca, ma potrebbe entrare in ballo il passaggio di consegne con il conseguente passaggio anche di quanto c’era da pagare) è stato condannato a versare subito gli emolumenti a tre ex (Battisti, Pezzotti e Bianchetti; su Campolo ancora in corso l’istruttoria). Ed è di ieri la “lamentela” del custode Carlo Franceschini, a detta sua costretto alle dimissioni per non esser stato pagato.
In queste settimane l’attuale proprietà – presidente Cicchetti, consiglieri De Martino e Ferretti – ha rimandato al mittente le accuse di smobilitazione, facendo intuire che la situazione trovata non era facile, col pregresso – che non è mai stato un mistero – pesante e situazioni da ricucire. Lavoro che l’attuale società su molti fronti ha fatto per sanare, ad esempio, la storia di Aps e delle maxi bollette e anche altri aspetti che “giacevano” da anni, cercando anche di parlare col Comune ed avere un rapporto. Ma col passare dei giorni la società amarantoceleste ha perso continuamente pezzi, tecnici e non solo. Una situazione che non è mai rientrata e si è resa più acuta e quasi cronica. E oggi, contro la seconda in classifica, una sconfitta non è cosa impossibile. A tre giorni dal Natale. Si avvelenerebbe sempre più un pozzo al quale, forse, ora, chi di dovere deve dare una guardata con una luce potente.
Foto: Gianluca VANNICELLI ©