Stop alle speculazione sul cibo con l’attuazione da parte del governo della direttiva Ue contro le pratiche commerciali sleali. Una battaglia che Coldiretti ha portato avanti fino ad arrivare ai tavoli Europei e mette fine anche al rincaro del cibo e di prodotti fondamentali come ad esempio il latte. La federazione regionale esprime apprezzamento per l’approvazione definitiva nel Consiglio dei Ministri della direttiva sulle pratiche commerciali sleali su proposta del Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli alla quale la Coldiretti ha dato massimo supporto.
“E’ una data importante – spiega il presidente di Coldiretti Lazio – con l’approvazione delle norme contro le pratiche sleali, si potrà finalmente garantire il giusto prezzo ad agricoltori ed allevatori, che sono stati i più colpiti dalla crisi determinata dal Covid. In questi mesi hanno dovuto affrontare speculazioni e rincari delle materie prime. Una situazione che rischiava di compromettere anche la produzione di alcuni prodotti preziosi per il Lazio, come il latte fresco di cui Roma e la nostra regione sono tra i maggiori consumatori in Italia, proprio per la sua ottima qualità”.
In questi mesi si sono susseguiti su tutto il territorio della regione numerosi incontri organizzati da Coldiretti Lazio per affrontare il tema delle pratiche commerciali sleali, dalle aste capestro al doppio ribasso che strangolano gli agricoltori con prezzi al di sotto dei costi di produzione, così come le offerte che ingannano i consumatori. Incontri che al tempo stesso hanno consentito di analizzare le proposte avanzate da Coldiretti a tutela dell’agroalimentare italiano.
“Un intervento normativo che abbiamo fortemente sollecitato – continua Granieri – per regolare i rapporti tra imprese nelle filiere agricole e alimentari. Lo abbiamo fatto attraverso proposte concrete. Questo nuovo provvedimento consente di rendere più equa la distribuzione del valore lungo la filiera ed al tempo stesso evita di scaricare sulle imprese agricole le offerte promozionali. Le nostre aziende sono state le uniche ad avere avuto, in controtendenza con l’andamento generale, un calo del valore aggiunto nel terzo trimestre del 2021 per effetto del boom dei costi di produzione.
Coldiretti da anni lavora per sanare una vera e propria ingiustizia. Basti pensare che per ogni euro di spesa per l’acquisto di alimenti, infatti, meno di 15 centesimi vanno a remunerare il prodotto agricolo. Un valore che si abbassa ulteriormente quando si tratta di prodotti trasformati, che vanno dal pane ai salumi fino ai formaggi, stando ad un’analisi dei dati Ismea. Lo stop scatta ora per 16 pratiche sleali che vanno dal rispetto dei termini di pagamento (non oltre 30 giorni per i prodotti deperibili) al divieto di modifiche unilaterali dei contratti e di aste on line al doppio ribasso, dalle limitazioni delle vendite sottocosto alla fine dei pagamenti non connessi alle vendite fino ai contratti rigorosamente scritti.
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