(di Christian Diociaiuti) Alessandro Marchi, giocatore 32enne di origini pesaresi in forza al Rieti in Serie D girone E, ha perso i sensi al minuto 92′ di Rieti-Poggibonsi (finita 2-1 – IL RACCONTO). La tesi più accreditata della causa dello svenimento sembra essere un movimento strano del capo, una frustata all’indietro, che lo ha portato a cadere a terra privo di sensi. Il calciatore amarantoceleste ha battuto il capo sull’erba e una volta esanime sul green del Centro d’Italia è stato subito soccorso da compagni, avversari e sanitari presenti allo Scopigno.
Sono stati gli uomini e le donne della Misercordia a metterlo in posizione di sicurezza sul fianco sinistro e a farlo riprendere, mentre giocatori e tifosi sono rimasti col fiato sospeso. Due minuti e mezzo con il calciatore classe 1989 a terra, in cui si è visto anche il defibrillatore. Lo strumento salvavita non è stato necessario, ma per la dinamica i sanitari lo hanno tenuto pronto. La cronaca recente ha fatto scuola.
Marchi, di fatto, si è ripreso poco dopo esser stato letteralmente accerchiato da chi si è preoccupato per lui ed è intervenuto. Oltre 120 secondi col giocatore a terra per le manovre necessarie, che hanno fatto temere il peggio e hanno riportato alla mente casi di cronaca sportiva recente in cui calciatori se la sono vista brutta ma l’hanno scampata (Eriksen all’Europeo) o non ce l’hanno fatta, come Morosini.
Stavolta è andata bene e non si è trattato, sembra, della stessa causa dei malori dei due calciatori citati. Fonti del Rieti dicono che il calciatore ha riferito di non vedere bene subito dopo l’episodio, probabilmente causato da un movimento strano della testa per recupare la palla a mezz’aria; si sospetta un trauma cranico e si cercherà di capire davvero perché Marchi è finito a terra quando nessuno lo stava marcando ma c’era solo un pallone a mezza altezza da gestire.
Marchi è stato portato in ambulanza al De Lellis dopo una rapida anamnesi allo stadio. Probabilmente passerà la notte in ospedale, dopo gli esami diagnostici di rito. Rieti e Poggibonsi lo hanno applaudito mentre usciva in barella, con la mano sul volto ma cosciente e vigile.
Foto: Gianluca VANNICELLI ©