Rieti punta sulla sanità con il Pnrr: “Altri due ospedali, De Lellis rinnovato, nuove strutture e una vera Facoltà di Medicina”

Foto: Riccardo FABI ©

(di Giacomo Pasquetti) Una pioggia di fondi sul Lazio e sul Reatino con il PNRR (o Piano nazionale di ripresa e resilienza). Innanzitutto la sanità con due nuovi Ospedali di Comunità, il rinnovo (o la ricostruzione) del De Lellis, sei Case della Comunità (o della Salute), tre punti sanitari territoriali, due Rsa pubbliche. Sullo sfondo l’implemento dell’università a Rieti con lo stabilirsi di un vero ateneo. A presentare il destino dei fondi che dall’Europa passano al Governo e poi ai territori, tre rappresentanti del Partito Democratico: il presidente della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, Fabio Melilli, l’assessore regionale alla Ricostruzione e al Lavoro, Claudio Di Berardino e il presidente della Commissione Bilancio della Regione Lazio, Fabio Refrigeri.

Il consigliere regionale Refrigeri riporta qualche dato: “Le novità sono frutto di un lavoro decennale. Nella sanità avevamo poche decine di nuovi lavoratori l’anno e il più alto numero di interinali. È arrivata una proposta concreta per l’utilizzo dei fondi del Pnrr: nell’ambito sanità realizzeremo 6 Case della Comunità (o Case della Salute), 2 ospedali di Comunità a Fara in Sabina e Poggio Mirteto, e 3 punti sanitari territoriali. Gli investimenti riguardano la messa a norma di strutture preesistenti, materiale e personale sanitario. Inoltre il rinnovo, fino al 2022, del contratto determinato per tutti gli operatori sanitari che sono stati assunti nel difficile periodo covid”.

L’assessore Di Berardino continua: “Il rapporto tra istituzioni è stato molto importante per ottenere questi risultati. Sono frutto di una visione che abbiamo del nostro capoluogo. Umilmente stiamo facendo cose importanti; cantieri, progetti e atti amministrativi che si sono compiuti e che sono in evoluzione”.

Il deputato dem e presidente della Commissione Bilancio Melilli afferma: “Col Pnrr la sanità torna ad essere dappertutto nella provincia. Con questo piano si passa dalla centralità degli ospedali a quella del loro territorio d’appartenenza. Le case di comunità saranno capillari e faranno tornare la sanità vicino alle persone. Un altro obiettivo è quello della tecnologia, stiamo vedendo con la Sapienza e la Regione se questo territorio può prestarsi, ad esempio, alla telemedicina. Un ultimo punto su cui concentrarsi è la gestione dell’anzianità; la Regione vuole cambiare modello di assistenza sociale. La Regione sta discutendo per questo su due nuove Rsa che saranno pubbliche e non private. Recupereremo un gap durato due anni”.

“Una aggiunta sul ‘nuovo’ Ospedale di Rieti – continua Melilli – Siamo lenti, però credo entro dicembre chiuderemo la gara ed entro giugno potremo appaltare i fondi per l’ospedale. La nuova attenzione delle Università della Tuscia e della Sapienza per il territorio passa anche dalla clinicizzazione del reparto ospedaliero. La Facoltà di Medicina potrebbe diventare una realtà. Finanziamo la ricerca universitaria per questo. L’ospedale di Rieti dovrà essere attrattivo per tutto l’Appennino Centrale o non avrà motivo d’esistere. L’ospedale ‘vecchio’ di Rieti sarà completamente ristrutturato, e qui crediamo di aver trovato la disponibilità del Commissario Legnini con ben più di tre milioni”, conclude.

 

 

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