Anche i Comuni di Rieti e di Poggio Bustone hanno condiviso l’appello della CNA per “salvare” il credito d’imposta 2021 per investimenti destinato alle imprese dell’area del cratere e chiederne la proroga al 2022. La richiesta nei giorni scorsi era stata sottoscritta dai Comuni di Amatrice, Antrodoco, Borbona, Borgo Velino, Cantalice, Castel Sant’Angelo, Cittaducale, Cittareale, Posta e Leonessa. L’altra novità, questa purtroppo negativa, è che l’autorizzazione da parte della Commissione Europea, della quale avevamo chiesto conto al viceministro Alessandra Todde, colei alla quale fa capo la domanda dell’autorizzazione, semplicemente non c’è. Quel che è certo è che la richiesta è stata “caricata” il 29 ottobre scorso e che reca il seguente numero di codifica: 2165335. Si tratta di una procedura di notifica semplificata che di solito viene utilizzata per le proroghe di misure esistenti. Questa notifica si trova allo stadio di “progetto”, significa che per il momento al MISE, che gestisce la misura, stanno lavorando per implementare il modulo di notifica e tutto il corredo dei dati necessari alla notifica stessa.
È quindi definitivamente accertato che la piattaforma dell’Agenzia delle Entrate non può recepire le domande, perché manca l’autorizzazione della Commissione Europea. Siccome il 2021 volge al termine, così come i tempi per realizzare gli investimenti, CNA e Comuni chiedono anche la proroga al 2022 dell’incentivo per investimenti che in questo caso ha la forma del credito d’imposta. Rivolgiamo questo appello ai parlamentari del territorio, Melilli, Lorenzoni, Trancassini e Fusacchia, alla Presidente della Commissione Attività Produttive Martina Nardi, al Commissario Straordinario Legnini, al Presidente della Regione Zingaretti perché si facciano portavoce della richiesta.
Di seguito il riassunto del “credito d’imposta sisma” dall’istituzione ad oggi. Il Credito d’imposta per tutte le imprese che effettuano investimenti in impianti, macchinari ed attrezzature nuove nella zona del cratere sismico è stato istituito dall’art 18-quater del D.L. n. 8 del 9 febbraio 2017. Dal 6 aprile 2018 la Commissione Europea ha approvato il Regime di Aiuto. A settembre 2019 è stato possibile inoltrare le richieste del credito commisurato alle dimensioni dell’impresa: 45% per le piccole imprese, 35% per le medie imprese, 25% per le grandi imprese, relativamente agli investimenti effettuati tra il 6 Aprile 2018 e il 31 Dicembre 2019. La legge di bilancio 2019 ha prorogato il credito d’imposta fino al 31 Dicembre 2020. Ben prima della scadenza, in tanti avevamo richiesto l’ulteriore proroga di uno strumento agevolativo che si è rivelato particolarmente efficace e avevamo, da più parti, ricevuto l’assicurazione che la legge di bilancio 2020 ne avrebbe prolungato la scadenza al 31 Dicembre 2021. Grande è stato lo stupore nel costatare che la proroga nella legge di bilancio non c’era. Successivamente si sono succedute informazioni che la davano presente nel “Milleproroghe” o in qualche altro decreto nel frattempo promulgato. Così siamo giunti al 23 Luglio 2021, quando il decreto “Sostegni bis” ha finalmente prorogato i termini degli investimenti al 31 Dicembre 2021. Ma le complicazioni non sono ancora finite perché la piattaforma dell’Agenzia delle Entrate non consente ancora, e siamo a fine Ottobre, di acquisire le domande. Dopo diverse congetture è ora chiaro anche il perché: non c’è ancora l’autorizzazione della Commissione Europea scaduta il 31 Dicembre 2020. Intanto le imprese sono nel limbo dell’indecisione, indecisione aumentata dall’aumento del costo delle materie prime e dei semilavorati, motivi che rendono indeterminabile la data di consegna delle attrezzature, macchinari e impianti. Per essere ammessi al godimento del credito d’imposta l’investimento deve essere realizzato entro il 31 dicembre 2021 e “realizzato”, per le norme in vigore, significa anche pagato.
Non servono ulteriori parole per dire quanto la situazione sia complessa e per molti versi irrecuperabile. Per questo la CNA chiede la proroga del credito d’imposta sisma fino al 2022, con la possibilità di effettuare le domande per gli investimenti effettuati dal 1 Gennaio 2021 fino al 31 Dicembre 2022. Questo è anche l’unico modo per recuperare una situazione che sta mettendo in grande difficoltà le imprese che vogliono investire e sostenere anche così la ripresa.
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