(di Federico Ducco – da RietiLife Free Press) Da marzo ad oggi sono 5 gli interventi con denuncia ed oltre 20 le segnalazioni telefoniche. Numeri decisamente inferiori a quelli fatti registrare nel 2020, anno del Covid e delle restrizioni, che raggiunsero un picco di 70 richieste di aiuto. Sono numeri, quelli forniti dal centro antiviolenza Angelita di Rieti, che pur facendo tirare un sospiro di sollievo non devono far abbassare la guardia.
Il problema della violenza di genere esiste e va non solo costantemente monitorato ma anche combattuto. Questa è la mission del centro che ha sede in via delle Stelle, 24 e portato avanti da un gruppo di donne (ma non solo) coordinate da Silena D’Angeli. Rispetto ai casi segnalati lo scorso anno si tratta di episodi di violenza assistita, in cui i bambini fanno esperienza di maltrattamenti compiuti attraverso atti di violenza fisica, psicologica, verbale, sessuale sugli adulti, quasi sempre la mamma.
“Al di là degli aiuti diretti, grande attenzione stiamo dando alle panchine rosse – ha sottolineato di recente la presidente del centro Angelita di Rieti, Silena D’Angeli – installate sia in città che in altri Comuni della provincia, che non sono solo un complemento di arredo ma qualcosa di più importante: basti pensare che molte donne hanno preso sulle panchine il numero per chiedere aiuto, oltre che attraverso i canali social e sappiamo bene che la diffusione del tema aiuta a denunciare e a far capire alla vittima che non è sola”.
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