(di Federico Ducco – da RietiLife Free Press) Continua la battaglia dei 120 operatori dell’Ares 118 in servizio nella provincia di Rieti. La Regione Lazio, infatti, avrebbe deciso di internalizzare completamente il servizio, che ad oggi si avvale di personale specializzato dipendente da ditte e cooperative esterne. Per questo motivo gli operatori che oggi svolgono servizio a Borgo San Pietro, Paganico Sabino, quelli impegnati nel servizio di auto medica di Stimigliano, Amatrice, Posta e Leonessa vedono a rischio il loro posto di lavoro.
Per il sindacato Conf.A.I.L. “le persone che prestano la propria opera in questi servizi svolgono lo stesso lavoro degli impiegati pubblici, e molti lo fanno da più di dieci anni, con alti livelli di specializzazione e preparazione. Ad aggravare la situazione il fatto che Ares 118 non bandisce concorsi e quando lo fa non riconosce vantaggi al personale specializzato ad ora impiegato nelle ditte appaltatrici. Oltre ai sit-in organizzati, i lavoratori hanno incassato la solidarietà dei sindaci, non solo dei Comuni interessati ma anche quella di alcuni consiglieri regionali decisi a “non lasciare che gli operatori competenti, formati e professionalizzati, ora precari, rimangano soli nella loro battaglia”.
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