“Sono la mamma di un bambino diversamente abile e lotto nonostante le sue problematiche anche per la sua tutela come tutte le mamme – è la lettera di una lettrice a RietiLife – non riesco a farmi una ragione del fatto che mio figlio sia arrivato al quarto anno di scuola primaria senza poter avere a disposizione il sevizio trasporto scuolabus”.
“Il servizio esiste – spiega nel dettaglio la donna – mi viene accettato, ma solo ad alcune condizioni: mio figlio può essere preso da casa alle 9 del mattino ed essere riconsegnato alle 12.30 e non viaggerà con i suoi coetanei ma con studenti più grandi perché il servizio è esclusivamente riservato ai ragazzi del Polo Didattico quindi si deve adeguare a questo orario. Ora io vorrei sottolineare che un bambino con tale problematica ha già le sue difficoltà, perché mandarlo a scuola meno ore e per di più senza possibilità di avere rapporti con i propri coetanei? Questa è Rieti, non si riesce a risolvere nemmeno un problema del genere, un servizio che dovrebbe essere un diritto alla portata di tutti come esiste in tutte le altre città, basterebbe uno scuolabus con la pedana che possa accogliere mio figlio sulla sedia a rotelle e stare con i suoi coetanei invece di trattarlo come un emarginato!”.
“Sembrano tutti disponibili ad accogliere la mia richiesta – conclude la madre – ma ad oggi devo ancora accompagnare e riprendere io mio figlio da scuola. È una vergogna!”.
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