Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un lettore a RietiLife.
“Sono un malato oncologico metastatico grave. Vivo in provincia di Rieti e dal 1 agosto 2021, per una scelta aziendale, la farmacia dell’Ospedale di Rieti, ha comunicato l’intenzione di non inviare più i farmaci per la terapia oncologica al distretto di Magliano Sabina. La gelida comunicazione tramite Email è stata la seguente: ‘Salve la informo che dal 1° agosto 2021 sono sospesi gli invii dei farmaci ai distretti, pertanto, la invito a recarsi presso la Farmacia dell’Ospedale di Rieti per ritirare la sua terapia. Cordialità’. Ora, per chi vive come me, distante da Rieti 60 km e si trova in situazioni di salute precarie, percorrere 120 km un giorno al mese, può risultare veramente sconveniente. Vi evito di elencare tutte le problematiche che può comportarmi questa azione all’apparenza banale, ma vi basti sapere che per chi come me deve convivere con questo ‘fastidioso male’, anche solo uscire di casa comporta un problema.
Il malato oncologico non si aspetta nulla dalla società! Il malato oncologico vive con la tiepida speranza che la scienza possa migliorargli leggermente l’esistenza! Il malato oncologico, è consapevole di ciò che è, e di cosa sarà! Il malato oncologico non pretende nulla, chiede solo, e con ragione, che non gli vengano messi gratuitamente bastoni tra le gambe, perché è proprio l’essere meno adatto a sopportare un simile comportamento. Spero che qualcuno faccia qualcosa per tutti noi, per tutti i malati che come me, sono ulteriormente svantaggiati”.
Foto: RietiLife ©